Elisa True Crime racconta la sua esperienza di relazione tossica e violenza subita nel passato

Una videocamera, un microfono e una passione profonda per la cronaca nera: questo è l’inizio del cammino di Elisa De Marco, attualmente nota come Elisa True Crime. Con oltre 1,4 milioni di iscritti su YouTube, due podcast di successo e tre libri pubblicati, ha costruito una vera e propria realtà nel mondo del true crime italiano.

Le radici della passione per il crimine

Elisa racconta che l’interesse per il genere crime è nato in età infantile, influenzato dalla madre. “Era lei la vera appassionata”, confida Elisa, evidenziando come la madre seguisse programmi come “Chi l’ha visto” persino durante la gravidanza. Questa passione sembra essere stata trasmessa attraverso il legame materno. Sin da giovane, Elisa avverte l’urgenza di conquistarne l’indipendenza. Inizia a lavorare non appena le circostanze glielo consentono, motivata dalla necessità. Proviene infatti da una famiglia di modestissime condizioni economiche e ricorda di aver vissuto in un ambiente ristretto, senza molto spazio personale. Questo lavoro iniziale, sebbene non fosse il suo sogno, diventò essenziale per garantire la propria autonomia.

La svolta in un periodo di crisi

Nel 2020, durante la pandemia, Elisa si trovava a Shanghai quando il Covid-19 costringe il mondo a fermarsi. L’alternativa di chiedere un visto lavorativo in Cina diventa impossibile. Questo evento si rivela catartico per lei: si concede finalmente il permesso di dedicarsi alla sua vera passione. Da questa situazione nascono i primi video del canale Elisa True Crime, girati in modo semplice e informale, persino seduta per terra e senza attrezzatura professionale. La risposta del pubblico è sorprendente: in soli otto mesi, il canale conquista 100.000 iscritti.

Elisa True Crime racconta la sua esperienza di relazione tossica e violenza subita nel passato

Il lato emotivo del lavoro

Il lavoro di Elisa è caratterizzato da un forte coinvolgimento emotivo, tanto che ammette di trovarsi spesso in lacrime durante le riprese. Un caso che la tocca profondamente è quello del piccolo Federico, un bambino di otto anni la cui vita è stata tragicamente spezzata dal padre in un incontro protetto all’interno di un asilo. Nonostante le denunce precedenti da parte della madre, nulla era stato fatto per proteggere il bambino. Elisa esprime la sua vicinanza alla madre di Federico, oggi una combattente instancabile per la giustizia, e racconta che nessuno ha mai realmente pagato per quello che è successo. È un dolore che continua a segnare la sua vita e la sua professione.

L’approccio alle storie di cronaca

Ogni lunedì, Elisa si trova davanti alla telecamera per raccontare il caso della settimana. La selezione dei casi è un processo istintivo: “Scelgo abbastanza di pancia”, afferma, spiegando che le richieste che riceve devono suscitare in lei una reazione emotiva. Per i grandi casi di cronaca che attirano l’attenzione del pubblico, come quello di Garlasco, Elisa preferisce prendersi il suo tempo. A differenza di altri, lei attende che il clamore mediatico si attenui per approfondire i fatti in modo accurato. Per lei, i casi meno noti meritano altrettanta attenzione, poiché sono spesso trascurati dai media e gli offrono una possibilità di riflessione più profonda.

Una donna forte con un passato complesso

Elisa si definisce una persona determinata e indipendente, ma non priva di vulnerabilità. Riconosce di aver affrontato esperienze difficili durante tutto il periodo delle scuole elementari, dove una maestra non è riuscita a comprendere le sue fragilità. Questo la porta, in seguito, a instaurare relazioni disfunzionali e tossiche, caratterizzate da conflitti e violenze sia verbali che fisiche. Ha anche subito episodi di aggressione, come uno schiaffo, che hanno influito sulla sua autostima e sulle sue relazioni future.

Un futuro luminoso nonostante le avversità

Malgrado il suo passato, Elisa emerge come un punto di riferimento per una vasta comunità di seguaci che la sostengono con entusiasmo. La sua passione per il true crime ha trovato una risonanza autentica tra gli ascoltatori, che condividono suoi interessi. Per quanto riguarda gli haters, Elisa dichiara di non sentire il peso delle critiche negative, sostenendo che per ogni commento ostile c’è un incoraggiamento positivo che la motiva a continuare il suo lavoro con maggiore determinazione e dedizione.

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