Duse, Pietro Marcello sostiene i camalli di Genova e la disobbedienza civile per l’arte

Un nuovo sguardo su Eleonora Duse

Il film “Duse”, diretto da PIETRO MARCELLO, si propone di esplorare il legame tra il passato e il presente, utilizzando la figura di Eleonora Duse come simbolo di una generazione in tumulto. Presentato alla Mostra del Cinema di VENEZIA 2025, il progetto non si limita a ritrarre un’epoca dimenticata, ma vuole riflettere sulle difficoltà e le complessità della vita dell’attrice e del contesto italiano durante il periodo che precedette l’ascesa del fascismo. MARCELLO utilizza questa narrazione per mostrare come le esperienze di Duse possano risuonare con le problematiche contemporanee, aprendo così un dialogo tra passato e presente.

Nel film, MARCELLO non intende rappresentare la Duse come una figura mitologica distante nel tempo, ma piuttosto come una persona in lotta con le sue sfide personali e artistiche. In particolare, il suo racconto si concentra sugli anni più critici della sua vita, quando la malattia la costringe a una battaglia per tornare sulle scene proprio mentre l’Italia attraversa un periodo di grande cambiamento sociale e politico. Questa scelta narrativa permette di mettere in luce i paralleli tra la sofferenza individuale e le turbolenze collettive, creando un’opera che invita alla riflessione.

Duse, Pietro Marcello sostiene i camalli di Genova e la disobbedienza civile per l’arte

Riflessioni sulla generazione attuale

Durante la conferenza stampa di presentazione del film, MARCELLO ha condiviso le sue osservazioni sulla generazione contemporanea, definendola “la generazione della confusione e della non speranza”. Queste parole evidenziano la sua preoccupazione per le attuali condizioni globali e sociali. Secondo il regista, è fondamentale che ci si impegni nella “disobbedienza civile” per stimolare una rinascita artistica dal basso. Il suo interesse per i movimenti di protesta, come quello dei camalli pronti a bloccare il porto di GENOVA, dimostra quanto sia appassionato della dimensione politica e sociale che permea il cinema e l’arte.

MARCELLO chiarisce la sua intenzione di distaccarsi dalla tradizione del biopic, concentrandosi piuttosto sull’essenza dello spirito di Duse. La sua interpretazione del personaggio non si limita ai fatti storici, ma cerca di catturare l’emozione e la fragilità di una donna che vive un transito drammatico, riflettendo così anche le tensioni del nostro tempo. L’approccio scelto dall’autore permette di affrontare temi universali e senza tempo, rendendo la storia di Duse particolarmente rilevante per le nuove generazioni.

Il legame tra l’attrice e il suo personaggio

L’attrice VALERIA BRUNI TEDESCHI, che interpreta Eleonora Duse, ha parlato del suo profondo legame con il personaggio. Ha affermato che il lavoro, tanto per lei quanto per Duse, rappresenta un elemento fondamentale per la propria esistenza. La BRUNI TEDESCHI ha messo in evidenza come la ricerca del miglioramento personale sia centrale per entrambi, sottolineando la necessità di educare la propria umanità per evolversi come artisti. La sua esperienza nell’interpretare Duse è stata profondamente personale, descrivendola come un viaggio di connessione e comprensione, utile a dare forma a una figura complessa e vulnerabile.

In un mondo dominato dalla forza e dalla competitività, l’attrice ha invitato a coltivare l’empatia come strumento di speranza. La BRUNI TEDESCHI ha ricordato come l’arte, anche quando affronta temi oscuri, possa offrire pace e sollievo, fungendo da potente catalizzatore per lo sviluppo della comprensione reciproca. Solo attraverso l’apertura all’altro e l’esercizio dell’empatia, si può auspicare un futuro migliore e la fine dei conflitti.

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