La visione di kevin lima sull’animazione tradizionale
Il regista KEVIN LIMA, noto per i suoi lavori iconici nel mondo dell’animazione Disney, ha recentemente condiviso le sue opinioni riguardo alla continua scomparsa del 2D in favore del CGI. Durante un’intervista in preparazione per il LIGHTBOX EXPO, LIMA ha espresso delusione per questa evoluzione tecnologica, sottolineando come il linguaggio visivo del 2D continui ad avere una vitalità unica e importante. Per lui, l’animazione tradizionale rappresenta una forma espressiva ricca di imperfezioni e umanità, elementi che sono sempre più difficili da trovare nei film realizzati con tecniche moderne.
Nel suo discorso, LIMA non ha solo lamentato la perdita del 2D, ma ha anche messo in discussione la direzione che sta prendendo l’industria cinematografica. La sua crítica si rivolge a quella che percepisce come una tendenza a favorire un’animazione perfetta, meccanica e controllata, trascurando il valore intrinseco dell’arte disegnata a mano. A suo avviso, l’imperfezione dei disegni è ciò che permette ai film di “respirare” e di stabilire una connessione autentica con il pubblico.
I rimpianti di kevin lima sull’interazione del pubblico
Durante la conversazione, KEVIN LIMA ha rivelato anche un desiderio di riportare un tipo di narrazione che coinvolga attivamente lo spettatore. Ha rievocato come nei film del passato il pubblico potesse sentirsi parte integrante della storia, esplorando temi e misteri insieme ai personaggi. Oggi, secondo LIMA, molti film sembrano adottare un approccio più diretto, cercando di guidare lo spettatore anziché invitarlo a partecipare attivamente. Questa riflessione non appare solo come un atto nostalgico, ma come una critica al modo in cui l’industria tratta l’intelligenza e la sensibilità del pubblico, spesso sottovalutati.
LIMA sostiene che il cinema dovrebbe invitare lo spettatore a scoprire, piuttosto che rivelare tutto in modo esplicito. Questo riflette una preoccupazione profonda per il futuro della narrazione nell’animazione, dove la semplicità e la scoperta possono arricchire l’esperienza visiva molto più della pura perfezione tecnica.
Le sfide dell’arte nell’era dell’intelligenza artificiale
Il discorso di KEVIN LIMA si sposta anche su un tema crescente nella produzione artistica: l’interferenza dell’intelligenza artificiale. Con la tecnologia che avanza e il rischio di sostituire artisti umani con processi automatizzati, LIMA sottolinea l’importanza di preservare il ruolo dell’artista nella creazione di opere significative. La sua posizione è chiara: l’arte non è semplicemente un prodotto industriale, ma un’espressione di pensiero e sentimento, in grado di evocare emozioni profonde.
Nonostante DISNEY non produca un lungometraggio 2D dal 2011, anno in cui è uscito “WINNIE THE POOH”, LIMA rimane ottimista sul fatto che sia possibile riscoprire questa forma d’arte. Egli invita i creatori e il pubblico a tornare a un linguaggio visivo che abbraccia le imperfezioni, trasformandole in punti di forza emotivi. Riscoprire il 2D potrebbe rappresentare un’opportunità per un nuovo rinascimento nell’animazione, unendo tradizione e innovazione.
Il valore della narrazione oltre la tecnica
In ultima analisi, KEVIN LIMA rammenta che ciò che rende un film memorabile non è tanto la sua tecnica, quanto la qualità della storia narrata. Eventi come il LIGHTBOX EXPO offrono una piattaforma preziosa per riunire designer, registi e creativi, fornendo uno spazio per condividere esperienze e storie. In questo contesto, LIMA sottolinea l’importanza di dare voce agli racconti, piuttosto che lasciare che siano le macchine a dominare il risultato finale. Solo così si possono creare opere che invitano gli spettatori a scoprire e ad essere parte del racconto, un disegno imperfetto dopo l’altro.
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