Crunchyroll tace dopo le accuse di collaborazioni con un’azienda israeliana per i sottotitoli

Le polemiche intorno a Crunchyroll e OOONA

Crunchyroll, il gigante dello streaming dedicato agli anime, si trova attualmente al centro di una controversia che ha suscitato l’attenzione di fan e critici. Le recenti accuse riguardano presunti legami con l’azienda israeliana OOONA, nota per il suo software di localizzazione basato su intelligenza artificiale. Questa situazione ha portato molti utenti a esprimere il proprio disappunto e ha messo in discussione la fiducia nei confronti della piattaforma.

Il malcontento è emerso a seguito di un’inchiesta pubblicata da CBR, rivelando che Crunchyroll avrebbe imposto ai suoi collaboratori di passare al software OOONA, abbandonando strumenti precedentemente utilizzati e apprezzati come Aegisub. Questa decisione ha scatenato una serie di reazioni negative, non solo da parte dello staff tecnico, ma anche da parte degli utenti stanchi di questo cambiamento. La mancanza di chiarezza nella comunicazione da parte dell’azienda ha contribuito a creare un clima di sfiducia tra i sostenitori più appassionati.

Reazioni e contestazioni da parte degli utenti

Le proteste nei confronti di Crunchyroll non si sono limitate alle scelte tecnologiche ma hanno anche toccato aspetti più delicati. Una parte significativa delle critiche è sorta dal timore che l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi di sottotitolazione potesse minacciare il lavoro dei traduttori umani e comprometterne la qualità. Nonostante una dichiarazione di un portavoce della compagnia che cercava di rassicurare gli utenti sulla qualità dei sottotitoli, il silenzio su un presunto accordo con OOONA ha alimentato ulteriormente i sospetti.

In risposta alle preoccupazioni espresse dalle comunità, diversi utenti hanno minacciato di cancellare i propri abbonamenti, evidenziando come la situazione non riguardi solo questioni tecniche, ma tocchi anche il legame emotivo che molti hanno con la piattaforma. L’integrazione di AI nei sottotitoli continua a essere un argomento di dibattito acceso, soprattutto dopo le affermazioni passate del presidente Rahul Purini riguardo all’esplorazione dell’intelligenza artificiale per migliorare efficienza e tempestività nelle traduzioni.

Un futuro incerto per la qualità dei contenuti

Le critiche verso Crunchyroll hanno raggiunto nuove vette in seguito alla scoperta di problematiche come l’assenza di Closed Captioning nelle versioni doppiate in inglese, un aspetto fondamentale per garantire inclusività agli spettatori con disabilità uditive. Anche le reali applicazioni dell’AI hanno sollevato interrogativi, come dimostrato da una controversia riguardante l’uso di ChatGPT da parte di un fornitore terzo per la traduzione dei sottotitoli di una serie estiva nel 2025. Sebbene Crunchyroll abbia cercato di discolparsi, l’incidente ha lasciato un segno duraturo nella percezione degli utenti.

Molti fan segnalano un deterioramento evidente nella qualità dei sottotitoli, descrivendoli come privi di personalità e coinvolgimento, peggiorando ulteriormente l’esperienza visiva. L’eliminazione quasi totale del typesetting ha infine contribuito a rendere le produzioni meno accattivanti e coese, riducendo il fascino narrativo. Ciò ha suscitato preoccupazioni che l’attenzione sulla qualità si sia andata perdendo, a favore di tagli di costo che stanno minacciando l’integrità dell’intero servizio.

L’assenza di dialogo fra azienda e fan

Con il proseguire della polemica, la sensazione generale è quella di una frattura sempre più profonda tra Crunchyroll e la sua comunità di utenti. La mancanza di comunicazione attiva e trasparente ha reso difficile il mantenimento di un rapporto di fiducia, e molti spettatori temono che ciò possa compromettere la magia e l’autenticità degli anime. Senza un dialogo aperto e diretto, il rischio è che la piattaforma perda quello spirito di connessione che l’ha resa un punto di riferimento nel panorama degli anime nel mondo.