La recente puntata di Ore 14 ha messo in luce il controverso caso di Benno Neumair, condannato per l’omicidio dei suoi genitori. L’argomento ha suscitato un acceso dibattito tra esperti e familiari, con riflessioni sulla sua attuale situazione nel sistema penitenziario e sul significato della giustizia riparativa.
Il processo di Benno Neumair e la sua confessione
Martedì 11 novembre 2025, il programma ha avviato una discussione approfondita sul caso di Benno Neumair, che è stato condannato all’ergastolo per l’assassinio dei genitori, Laura Perseli e Peter Neumair, avvenuto il 4 gennaio 2021. La brutalità del crimine ha scosso l’opinione pubblica, in quanto Benno ha strangolato i propri genitori a casa e ha successivamente gettato i loro corpi nel fiume Adige. Inizialmente, aveva cercato di apparire preoccupato per la loro scomparsa, ma, dopo il ritrovamento dei cadaveri, ha ammesso le sue colpe.
Benno attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Montorio, dove pare stia seguendo un programma di giustizia riparativa, grazie all’intervento di due zie che lo visitano regolarmente. Tuttavia, non tutti i membri della sua famiglia sono d’accordo con questo approccio. Sua sorella Madè, ad esempio, è convinta che non ci sia alcun segno di pentimento da parte sua, un’opinione condivisa anche da uno dei parenti materni, Carla.
Le valutazioni degli esperti sulla personalità di Neumair
Secondo la Cassazione, Benno Neumair presenta gravi disturbi della personalità, inclusi il disturbo narcisistico, antisociale e istrionico. Nonostante ciò, la Corte ha stabilito che fosse in grado di intendere e volere al momento dell’omicidio. Durante la trasmissione, Milo Infante ha invitato la criminologa Roberta Bruzzone a esprimere il suo parere su questa problematica. Il commento di Bruzzone è stato severo: ha affermato che certi disturbi rendono difficile il vero pentimento, poiché una persona affetta da tali patologie non riesce a provare empatia nei confronti degli altri.
Anche Alberto Faustini, direttore de L’Adige, ha espresso la sua opinione sulla questione, sottolineando come nel corso degli anni non sia mai emerso alcun segnale di scuse o pentimento da parte di Benno verso gli individui colpiti dalla sua azione. Ha evidenziato che la giustizia riparativa, seppur utile, non deve sostituire la giustizia tradizionale, e che è fondamentale affrontare la situazione con una visione realistica e non idealizzata.
Il concetto di giustizia riparativa e le polemiche correlate
La puntata ha anche chiarito cosa comporti la giustizia riparativa, un sistema introdotto dalla Riforma Cartabia del 2022 che consente ai detenuti di intraprendere un percorso di riabilitazione. Questo tipo di giustizia si distingue in base al momento in cui viene attivata: se prima della condanna definitiva, può portare a delle attenuanti. Tuttavia, anche quando non cambia l’esito della pena, la sua applicazione può influire sulla eventuale concessione di benefici durante il periodo di detenzione.
Le opinioni sulla corretta applicazione della giustizia riparativa rimangono divise. Alcuni esperti e familiari delle vittime sono contrari all’idea di permettere a un assassino di entrare in contatto con i familiari delle vittime. Bruzzone ha sottolineato che negli altri paesi tale giustizia è riservata a reati meno gravi, mentre in Italia ci sono stati casi controversi, come quello di Neumair, che hanno sollevato interrogativi sull’etica di tali pratiche.
L’avvocato Macrì ha chiarito che non è necessario il consenso di tutti i familiari per attivare un percorso di giustizia riparativa, ma solo di alcuni parenti che possano comprendere la situazione. La complessità del tema, insieme alle emozioni contrastanti delle famiglie coinvolte, continua a generare dibattito, evidenziando le sfide legate alla comprensione del dolore e al processo di perdono.
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