I recenti eventi a Pomezia hanno sollevato grande preoccupazione per la sicurezza di Sigfrido Ranucci, noto giornalista e conduttore del programma “Report” su Rai 3. Una violenta esplosione ha distrutto le auto sue e di sua figlia Michela davanti alla loro abitazione, un episodio che giunge dopo anni di minacce e protezione dalla criminalità organizzata.
Due esplosioni devastanti nella notte
Nella serata di ieri, intorno alle 22, due forti esplosioni hanno colpito la zona di Campo Ascolano, a Pomezia, danneggiando gravemente le automobili di Sigfrido Ranucci e della figlia. Fortunatamente, nessuna persona è rimasta ferita: Michela era tornata a casa solo mezz’ora prima dell’incidente, mentre Ranucci era appena rientrato. L’attacco è stato confermato da varie fonti locali, inclusa la stampa nazionale, e ha visto l’intervento immediato delle forze dell’ordine, inclusi i carabinieri e la Digos, per avviare le indagini sul caso.
Le vetture colpite sono state ridotte in macerie, con i resti carbonizzati che giacciono nel luogo dell’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, l’ordigno sarebbe stato collocato sotto l’auto di Ranucci. L’assenza di telecamere di sorveglianza nella zona rappresenta un ostacolo significativo per gli investigatori, già al lavoro per identificare i responsabili di questo attentato.
La risposta delle autorità e la situazione di Ranucci
Dopo l’esplosione, il sito è stato isolato dalle forze dell’ordine, che stanno raccogliendo testimonianze dai residenti della zona. I militari sono anche impegnati nell’analisi dei materiali esplosivi per determinare ulteriormente le modalità dell’attacco e i possibili mandanti. Questo evento è particolarmente grave, considerato che Ranucci vive sotto scorta dal 2009 e gode di protezione h24 dal 2021, a causa delle minacce ricevute legate al suo lavoro di giornalista investigativo.
In un’intervista recente, Ranucci aveva espresso le difficoltà quotidiane imposte dalla sua condizione di sicurezza. La situazione è ulteriormente complicata da un presunto ordine di omicidio emesso nei suoi confronti da un personaggio legato al narcotraffico e alla ‘ndrangheta. Il giornalista ha sottolineato come la scorta sia diventata una parte integrante della sua vita, creando legami di solidarietà tra lui e gli agenti che lo accompagnano.
Il contesto professionale di Ranucci e il futuro di Report
Sigfrido Ranucci, noto per il suo impegno nel denunciare attività illegali legate alla mafia, ha dedicato gran parte della sua carriera ad indagare su temi scottanti come droga, armi e connessioni tra politica e criminalità. L’attentato si verifica a pochi giorni dall’inizio della nuova stagione di “Report”, prevista per il 26 ottobre 2025, che segna il suo nono anno consecutivo alla guida del programma.
Ranucci è sposato e padre di tre figli, Giordano, Michela ed Emanuele. Nonostante le restrizioni imposte dalla scorta, cerca di mantenere un legame stretto con la sua famiglia e di condividere momenti di quotidianità. È evidente che la sua vita è segnata da un continuo equilibrio tra il lavoro di denuncia e la necessità di proteggere i suoi cari da eventuali ripercussioni legate alle sue inchieste.
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