Alessandro Antonicelli, noto nel mondo del fitness come PettorAle, ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi lo seguiva. Deceduto a soli 26 anni, la sua morte è stata causata da un raro tumore osseo. La sua scomparsa ha scatenato una pioggia di messaggi di cordoglio sui social, dimostrando l’impatto che ha avuto sulla vita di molte persone.
La tragica fine di un giovane promettente
Il triste annuncio della morte di Alessandro Antonicelli, conosciuto da tutti con il nome di PettorAle, è giunto attraverso i suoi profili social. Ha combattuto contro un osteosarcoma condroblastico, un tumore maligno alle ossa che si verifica in meno dello 0,2% della popolazione. La diagnosi risale a circa due anni fa, dopo un periodo in cui aveva cercato di spiegare i suoi sintomi di affaticamento a una semplice stanchezza, che in realtà era il segnale di una malattia molto seria. La famiglia ha richiesto rispetto e riservatezza mentre affrontano questo momento doloroso.
Il giovane, seguito da oltre 150mila follower su Instagram, aveva deciso di condividere il suo percorso di lotta contro la malattia, raccontando le sue terapie e i momenti difficili. I suoi video erano diventati un faro per molti, offrendo supporto e ispirazione a chi si trovava ad affrontare sfide simili. Solo una settimana prima della sua morte, aveva pubblicato un video in cui rivelava il deterioramento delle sue condizioni di salute, sottolineando come, dopo un viaggio in Giappone, fosse tornato da quel viaggio in una situazione decisamente compromessa.
Una carriera ispiratrice e una passione per il movimento
Alessandro Antonicelli, originario del Piemonte, si era trasferito a Milano per completare gli studi in Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana. Prima di intraprendere la carriera di personal trainer, aveva sviluppato una solida base atletica praticando sport come calcio, nuoto, judo e sollevamento pesi. La sua presenza online crebbe rapidamente grazie ai contenuti dedicati al fitness e alla salute, che si distinguevano per un approccio diretto e autentico.
La sua vita era un inno al movimento e all’attività fisica. La malattia lo ha privato del suo corpo come alleato, ma lui non ha mai smesso di rispettarlo e imparare a conoscerlo, trasformando la sua esperienza in un messaggio di speranza per altri pazienti in difficoltà . Durante il corso della sua battaglia contro il cancro, Alessandro aveva avviato anche il progetto “Fuck Cancer”, un’iniziativa volta a sostenere la ricerca oncologica, con l’intento di continuare a contribuire anche dopo la sua dipartita.
Un’eredità duratura e il ricordo di un guerriero
La famiglia di Alessandro ha confermato l’intenzione di portare avanti il progetto “Fuck Cancer”, rispettando lo spirito con cui lui aveva voluto affrontare la sua malattia. Sulla sua pagina Instagram, i familiari hanno condiviso un toccante messaggio, sottolineando quanto fosse amato e quanto il suo esempio di vita continuerà a ispirare gli altri. Hanno chiesto ai fan di proteggere questo momento di lutto, ma anche di onorare la memoria di Alessandro continuando a sostenere la causa da lui iniziata.
L’annuncio della sua morte ha generato un’ondata di messaggi di affetto, con migliaia di utenti che hanno condiviso i loro pensieri e ricordi. In molti hanno espresso ammirazione per la forza e il coraggio mostrati durante la sua battaglia, sottolineando come abbia affrontato ogni giorno con determinazione e positività . Tra i tanti commenti, alcune frasi risuonano particolarmente, come quelle che esprimono gratitudine e riconoscimento per il suo impatto sulle vite di chi lo seguiva, ricordandolo come un esempio luminoso di come vivere intensamente ogni attimo.
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