Il film documentario “Aldo, Giovanni e Giacomo – Attitudini: Nessuna”, diretto da Sophie Chiarello, è previsto per il 4 dicembre. Questo lavoro porta il pubblico a scoprire la storia di un trio iconico della comicità italiana attraverso ricordi, aneddoti e nostalgie. Giacomo Poretti lo definisce un “Docupanettone”, sottolineando come la regista abbia un legame profondo con i protagonisti, avendo iniziato la sua carriera proprio con loro.
Riscoprire le radici del trio comico
Sophie Chiarello, già nota per il suo precedente documentario “Il cerchio”, ha scelto di immergersi nel passato di Aldo, Giovanni e Giacomo, esplorando i loro sogni d’infanzia e le motivazioni che li hanno spinti a diventare le star che conosciamo oggi. La regista desiderava far emergere l’umanità del trio, partendo dal concetto che la loro amicizia è stata forgiata nel tempo, influenzata dalle esperienze di vita che li hanno uniti.
Giacomo Poretti ha espresso inizialmente riserve riguardo al progetto, affermando che i documentari dovrebbero concentrarsi su ciò che rimane dopo che qualcuno se ne è andato. Tuttavia, ha riconosciuto che il processo ha portato alla luce dettagli e momenti significativi della loro storia comune, rendendosi conto del valore di questi ricordi condivisi.
Dall’altra parte, Aldo Baglio ha trovato essenziale contribuire a questo racconto visivo. Ha descritto il documentario come un album fotografico, una commemorazione della loro carriera e delle vite vissute nei vari anni. Per lui, il film rappresenta l’opportunità di fissare nel tempo un’esperienza unica che hanno condiviso come gruppo, esprimendo anche l’emozione di rincontrare volti del passato durante le riprese.
Un viaggio tra memoria e nostalgia
Giovanni Storti ha contribuito ai racconti, evidenziando il forte legame emotivo che il progetto ha riattivato, evocando ricordi preziosi e un senso di nostalgia. Ha spiegato come ognuno dei membri del trio viva la propria memoria in modo personale e unico, sottolineando la natura individuale di ogni esperienza condivisa. L’approccio della regista ha permesso loro di esplorare luoghi significativi, rendendo tangibili i legami che hanno forgiato nel corso degli anni.
Chiarello ha creato una narrazione che non solo esamina il loro lavoro, ma anche le interazioni umane che sono alla base della loro lunga amicizia. Nonostante il materiale girato superasse abbondantemente quello che sarà mostrato nel documentario finale, si è deciso di mantenere solo le parti più significative, per garantire un racconto fluido e coerente. Questo processo di selezione ha reso il progetto ancora più prezioso, poiché ha permesso di concentrarsi sull’essenza delle loro esperienze.
Un’eredità comica che dura nel tempo
La carriera di Aldo, Giovanni e Giacomo si estende per oltre tre decenni, a partire da “Mai Dire Gol” fino all’ultima pellicola, “Il grande giorno”, che ha conquistato il David dello spettatore nel 2023. Il documentario si propone di celebrare questa straordinaria carriera, facendo uso di materiali d’archivio e interviste con familiari e colleghi, tra cui nomi noti come Paolo Rossi e Marina Massironi.
Giacomo ha anche voluto tranquillizzare i fan del trio, chiarendo che l’idea di uno scioglimento non è mai stata presa seriamente, pur evidenziando la necessità di prendersi del tempo per esplorare anche percorsi professionali individuali. Riguardo al futuro, Giovanni ha lasciato aperte le porte a qualsiasi possibilità, suggerendo che la chimica che si crea quando lavorano insieme è qualcosa di magico e imprevedibile, lasciando i fan con un palpitante senso di attesa per ciò che potrebbe seguire.
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