Alarum, recensione del film con Scott Eastwood e Sylvester Stallone sul grande schermo

Il nuovo spy-thriller di Mike Polish: un’occasione sprecata

Il film “Alarum”, diretto da Mike Polish, rappresenta una delusione notevole nel genere degli spy-thriller, malgrado un cast di attori di alto profilo come SCOTT EASTWOOD e SYLVESTER STALLONE. Disponibile su Prime Video, il film si distingue per una trama debole e una regia poco incisiva, lasciando lo spettatore con la sensazione di aver assistito a un prodotto scialbo e privo di contenuto.

L’aspettativa per una storia avvincente è tradita fin dall’inizio. La premessa, che promette azione e suspense, sfuma in un racconto che fatica a decollare. La sceneggiatura appare confusa e impreparata, dando l’impressione di essere un insieme di idee malconci, anzichĂ© una narrazione coerente. Nonostante ci siano elementi intriganti che potrebbero solleticare l’interesse, l’esecuzione risulta pesante e deludente.

Trama e personaggi: una storia di amore e tradimento

I protagonisti del film sono JOE, interpretato da SCOTT EASTWOOD, e LAURA, di cui si occupa WILLA FITZGERALD, due ex spie che decidono di abbandonare il mondo dello spionaggio per condurre una vita normale. Tuttavia, le loro vite vengono sconvolte quando un aereo ultraleggero precipita nelle vicinanze del loro rifugio. Questo evento inatteso riporta alla luce segreti e minacce legate alla CIA e a una rete clandestina conosciuta come ALARUM. Infatti, Joe scopre una pen-drive cruciale che scatena l’interesse di diverse agenzie e gruppi armati che iniziano a bracciare la coppia, incluso un agente anziano e spietato interpretato da STALLONE.

Alarum, recensione del film con Scott Eastwood e Sylvester Stallone sul grande schermo

La struttura della trama, che avrebbe potuto svilupparsi in una ricca esplorazione dei temi del tradimento e della fedeltĂ , si riduce a una serie di eventi fortuiti e male articolati. L’unione romantica tra Joe e Laura, che poteva offrire spunti interessanti, viene trattata superficialmente, creando un gap emotivo che rende difficile coinvolgere il pubblico nella loro avventura. Le motivazioni dei personaggi restano oscure e la mancanza di sviluppo li rende poco memorabili e privi di profonditĂ .

Critica alla regia e alla sceneggiatura

Uno dei problemi principali del film è la sceneggiatura, che appare disordinata e incoerente, presentando transizioni mal gestite e situazioni che non si intersecano in modo logico. Di conseguenza, gli spettatori potrebbero sentirsi disorientati nell’interpretare le relazioni tra i personaggi e le loro azioni. Invece di suscitare colpi di scena ben costruiti, la narrazione offre solo una sequenza di eventi senza un fulcro narrativo chiaro, risultando in una frustrazione crescente.

In aggiunta, la regia di Polish non riesce a compensare le lacune della sceneggiatura. Le scene d’azione, pensate per incatenare lo spettatore, si rivelano spesso poco convincenti e persino ridicole, con personaggi che sembrano immune ai pericoli. Questa carenza di tensione e ritmo mette a nudo il film, riducendolo a uno spettacolo noioso e privo di slancio narrativo. Persino un finale prevedibile non riesce a riscattare il film, lasciando un senso di incompletezza.

Le performance degli attori e la qualitĂ  generale

Malgrado il talento indiscusso degli attori coinvolti, le interpretazioni non riescono a brillare a causa di uno script poco incisivo. WILLA FITZGERALD si distingue per le sue qualitĂ  atletiche, ma SCOTT EASTWOOD appare spesso anonimo e non riesce a esprimere la complessitĂ  del suo personaggio. Anche SYLVESTER STALLONE, che potrebbe fornire una presenza carismatica sullo schermo, finisce per risultare svogliato e privo di motivazione, contribuendo all’impressione generale di un cast sottoutilizzato.

Le scene d’azione, che avrebbero dovuto essere il punto forte del film, risultano invece deludenti e illogiche, con effetti speciali grossolani che non riescono a sostenere la narrazione. Gli spettatori possono trovarsi a mettere in discussione la logica di alcune sequenze dove i personaggi sembrano superuomini, capaci di sfuggire a piogge di proiettili senza subire danni. Il film fallisce nel trasmettere tensione e intrattenimento, caratteristiche fondamentali per un thriller di spionaggio, lasciando il pubblico insoddisfatto e disilluso.

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