Il nuovo film di Guadagnino e il richiamo a Woody Allen
Il recente lavoro del regista LUCA GUADAGNINO affronta un tema delicato e attuale, concentrandosi sulle accuse nel contesto del movimento #METOO. Questo film rappresenta anche un omaggio all’estetica iconica di WOODY ALLEN, visibile chiaramente nei titoli e nell’atmosfera generale. La proiezione di “After the Hunt” al Festival del Cinema di VENEZIA ha subito colpito il pubblico, che ha notato similitudini con lo stile di ALLEN, rendendo il film un oggetto di discussione interessante.
Durante la visione, i titoli di testa, accompagnati da una colonna sonora nostalgica, hanno richiamato l’immaginario visivo tipico delle opere di WOODY ALLEN. Bilge Ebiri di VULTURE ha notato l’evidente richiamo al “font di Woody”, indicando non solo una scelta stilistica ma anche un’influenza profonda sull’opera di GUADAGNINO. Questa non è stata una decisione casuale, poiché il regista ha sempre dato importanza a tematiche complesse e sfumate.
Una storia di accuse e responsabilità
Il film racconta la storia di JULIA ROBERTS, che interpreta una stimata professoressa universitaria coinvolta in una denuncia da parte della sua studentessa, AYO EDEBIRI, rivolta a un collega interpretato da ANDREW GARFIELD. La trama si sviluppa intorno al conflitto tra le varie versioni degli eventi e il peso delle responsabilità sia personali che professionali. Questa narrazione intricata permette di esplorare a fondo le dinamiche relazionali e le conseguenze delle azioni dei personaggi, portando alla luce questioni di giustizia e verità.
Nella conferenza stampa successiva alla proiezione, GUADAGNINO ha spiegato il suo richiamo a WOODY ALLEN, affermando di essere cresciuto con il suo lavoro, trovando ispirazione in film come “Crimini e delitti”. Ha voluto utilizzare elementi grafici e fonetici per rendere omaggio a un artista che, come lui, ha affrontato dilemmi morali riguardanti l’essenza e la percezione pubblica. Questo approccio dimostra la complessità di trattare temi controversi nel cinema contemporaneo.
Un messaggio di responsabilità artistica
GUADAGNINO ha già espresso in passato il suo supporto a WOODY ALLEN, paragonando le sue circostanze a quelle descritte nella narrativa di “La lettera scarlatta”. Ha difeso l’indagine sul regista, sottolineando che pur essendo stato oggetto di controversie, il suo valore artistico rimane indiscutibile. L’affermazione che “chiunque neghi che Another Woman sia un capolavoro è fuori strada” evidenzia la stima che GUADAGNINO ha verso il lavoro di ALLEN.
In “After the Hunt”, il riferimento a WOODY ALLEN va oltre l’estetica e diventa una riflessione profonda sulle responsabilità morali del pubblico nei confronti degli artisti controversi. Le atmosfere create riportano lo spettatore indietro nel tempo, evocando gli anni ’80 e ’90, e stimolano una riflessione su come interpretare le opere di cineasti che affrontano questioni difficili. Questo dialogo visivo tra il passato e il presente del cinema è fondamentale per comprendere le sfide artistiche contemporanee.
Un ponte tra il passato e il presente cinematografico
Il film “After the Hunt” si pone quindi come un collegamento tra il cinema classico e le tematiche moderne, riuscendo a rendere omaggio a WOODY ALLEN senza sminuire le controverse che lo circondano. GUADAGNINO combina estetica, riflessione morale e drammi personali, offrendo al pubblico un’esperienza cinematografica ricca e multidimensionale. Dopo la visione, gli spettatori vengono invitati a considerare attentamente le intenzioni del regista, il quale incoraggia una lettura più profonda dell’arte e delle responsabilità del mondo contemporaneo.
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