Il canto di Natale di Topolino, 10 curiosità su un classico della Disney

Il film di Natale con Topolino: un classico intramontabile

Esistono molte versioni de Il canto di Natale, ma quella interpretata da Topolino è un must durante le festività. Questo film riesce a trasmettere perfettamente lo spirito natalizio e ci invita a riflettere su chi desideriamo diventare.

Oltre ai celebri brani di Mariah Carey e alle sfide musicali come il Whamageddon, l’essenza del Natale in gran parte porta la firma di WALT DISNEY. Indipendentemente da quante volte sia stata vista o dalle varie reinterpretazioni del racconto di CHARLES DICKENS, Il canto di Natale di Topolino è uno di quei titoli imperdibili.

Curiosità sul classico animato

A questo piccolo grande classico dell’animazione sono legate numerose curiosità. Ecco dieci interessanti dettagli da scoprire su Il canto di Natale di Topolino.

La versione animata di Il canto di Natale di Topolino andrà in onda il 24 dicembre su Rai 2 alle ore 21.00 e sarà sempre disponibile su Disney+. Il film ha una durata di poco più di venti minuti – precisamente 26 – ma l’esperienza è quella di un vero e proprio lungometraggio.

Il protagonista, EBENEZER SCROOGE, è un uomo avaro e burbero, che non perde occasione per far sentire la sua durezza al suo impiegato BOB CRATCHIT. Tuttavia, durante la notte della Vigilia di Natale, tutto cambia: il fantasma del suo ex socio gli avverte che tre spiriti verranno a fargli visita. Prima arriverà lo Spirito del Natale passato, poi quello del Natale presente e infine quello del Natale futuro, accompagnandolo in un viaggio nel tempo che si rivelerà molto rivelatore.

Un viaggio introspettivo e toccante

Il cortometraggio riesce a condensare in pochi minuti la potenza del viaggio interiore di Scrooge, mostrando una profondità rara nelle trasposizioni più lunghe. La scena del piccolo TIM tocca le corde emotive degli spettatori anche a distanza di oltre quarant’anni.

Da tempo, TOPOLINO non era più il protagonista assoluto dell’immaginario Disney. Dopo il film Topolino e il pirata delle scogliere nel 1953, il ritorno in scena avviene proprio ne Il canto di Natale di Topolino, dove torna a vestire i panni di BOB CRATCHIT.

Questa scelta è efficace poiché MICKEY MOUSE riesce a portare credibilità nel ruolo di un uomo comune, gentile e affettuoso, dimostrando che non è necessario essere un eroe per essere significativi. Qui, il personaggio ritrova la sua forza.

Personaggi iconici e il loro ruolo

Se Topolino rappresenta il buono della storia, il personaggio creato da CARL BARKS, noto come SCROOGE MCDUCK, è l’incarnazione dell’avarizia. La sua ossessione per il denaro, la diffidenza verso gli altri e la successiva redenzione sono tratti che rendono il suo personaggio indimenticabile, tanto che molti lo considerano lo Scrooge definitivo.

Un aspetto distintivo è l’utilizzo dei personaggi Disney all’interno della narrazione originale di Dickens. Ogni personaggio è stato selezionato con cura per esaltare le proprie caratteristiche e rendere la storia accessibile al pubblico giovane. L’assegnazione dei ruoli appare così precisa da dare l’impressione di un casting attento.

Per esempio, PIPPO interpreta l’ingombrante JACOB MARLEY, inciampando nelle catene; lo Spirito del Natale passato è impersonato dal GRILLO PARLANTE, mentre lo Spirito del Natale presente è rappresentato da WILLIE IL GIGANTE. Infine, lo Spirito del Futuro assume le sembianze di PIETRO GAMBADILEGNO, che incute timore senza pronunciare parola.

Un mosaico corale di personaggi Disney

Nel cast troviamo anche PAPERINO (il nipote), PAPERINA (la fidanzata perduta), MINNIE (la signora CRATCHIT) e il piccolo TIM con i suoi fratelli TIP e TAP. Anche i personaggi secondari provengono da altri mondi Disney, come il SIGNOR TOAD nei panni di FEZZIWIG e altri personaggi de Le avventure di Ichabod e Mr. Toad, i due becchini e TOPUS e TALPINO, i collezionisti. Il risultato finale è un mosaico che si integra perfettamente con l’opera originale.

Malgrado il tono amichevole, il cortometraggio mantiene una forte aderenza al testo di CHARLES DICKENS. Le figure dei tre spiriti, il viaggio attraverso il passato, presente e futuro, la sensazione di colpa e la redenzione finale rimangono al centro della narrazione. Sebbene alcuni passaggi siano stati semplificati, il messaggio di Dickens rimane intatto, presentando il Natale come un’opportunità per riordinare le priorità e riscoprire la propria umanità.

La creazione del film e il suo impatto

Il canto di Natale di Topolino è nato in un periodo di transizione per Disney, dove molte voci storiche dei personaggi non erano più disponibili e la compagnia stava rivisitando l’identità sonora. Così, ALAN YOUNG è stato scelto per il doppiaggio di PAPERONE, continuando anche con DuckTales e altre produzioni.

CLARENCE NASH, voce storica di PAPERINO, ha partecipato qui alla sua ultima performance. Alla sua morte nel 1985, Tony Anselmo ha preso il suo posto. WAYNE ALLWINE ha doppiato TOPOLINO per la prima volta in un film, diventando la voce ufficiale fino alla sua morte nel 2009.

Rivedendo il film oggi, colpisce il tono cupo e talvolta inquietante. Lo Spirito del Natale Futuro, l’ambientazione cimiteriale e l’idea di un destino inesorabile non sono addolciti eccessivamente. Per molti bambini, questa rappresentazione ha offerto un primo incontro con un Natale meno “zuccheroso”, capace di generare timore sufficiente a rendere più intensa la svolta finale. È proprio questo che lo rende memorabile.

Un riconoscimento degno di nota

Pochi sanno che Il canto di Natale di Topolino è stato candidato all’Oscar come Miglior cortometraggio d’animazione. Anche se non vinse, la nomination è stata un importante riconoscimento per Disney, che stava riaffermando la sua competitività artistica dopo un lungo periodo di transizione.

Nel 1974, la Disneyland Records ha pubblicato un album musicale che adattava Il canto di Natale con i personaggi Disney, includendo narrazione, effetti sonori e canzoni. Nel 1983, quando si passò all’animazione, molte di quelle idee furono riprese e affinate. Il cast è cambiato in alcune posizioni chiave: nel ’74, lo Spirito del Natale Passato era Merlino e quello del Futuro la Regina Grimilde, trasformati successivamente nel Grillo Parlante e Pietro Gambadilegno. Oggi, quell’album è diventato un oggetto da collezione.

Il canto di Natale di Topolino: un rito annuale

Una delle curiosità più affascinanti riguarda il fatto che Il canto di Natale di Topolino rappresenta un vero e proprio rito delle feste, un rifugio sicuro a cui tornare ogni anno. Con la sua presenza al momento giusto, riesce a mettere insieme calore, emozione e quella semplicità natalizia che tutti desideriamo riscoprire. E mentre il mondo cambia, questo film rimane una certezza.

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