Garlasco, Giletti chiarisce: non ci sono stati solo errori, ma Bocellari chiede di fermarsi

Nell’episodio di “Lo Stato delle Cose” trasmesso lunedì 15 dicembre 2025, il programma ha approfondito il controverso caso di Chiara Poggi. A fare da protagonista è stato il legale di Alberto Stasi, il quale ha difeso strenuamente il suo assistito in un momento cruciale per le indagini.

Un nuovo sguardo sul caso di Chiara Poggi

La trasmissione condotta da Massimo Giletti, andata in onda su Rai3, ha ripreso in modo dettagliato gli sviluppi del caso di Garlasco. Con le indagini che sembrano avviarsi verso una possibile svolta, l’attenzione si concentra principalmente sui comportamenti di Alberto Stasi, in particolare riguardo al materiale pornografico presente nel suo computer. Questa nuova informazione ha suscitato dibattiti accesi tra gli esperti, con molti che vedono in essa una prova della colpevolezza di Stasi. La dottoressa Roberta Bruzzone ha espresso la sua opinione in merito, sostenendo che i comportamenti di Stasi possano essere indicativi di una sua implicazione nell’omicidio. Confutando tale posizione, Giada Bocellari ha evidenziato che un vero assassino non utilizzerebbe mai tali scelte per costruire un alibi. Questo scontro di opinioni ha messo in luce le tensioni e le diverse interpretazioni attorno al caso.

Le dichiarazioni della famiglia Poggi e l’amarezza del cugino

Paolo Reale, cugino di Chiara Poggi, ha rilasciato dichiarazioni emotive sul dolore e la sofferenza della famiglia nell’affrontare la questione. Secondo lui, i genitori di Chiara stanno vivendo la situazione con grande difficoltà. Reale ha sottolineato come la famiglia abbia sempre cercato verità, ma tutte le richieste di approfondimento sono state accolte negativamente. Ciò include una richiesta di analisi del DNA sulle unghie della vittima, avanzata quindici anni fa, che se fosse stata presa in considerazione, potrebbe aver cambiato il corso delle indagini. Reale ha affermato che Stasi è il responsabile del delitto, evidenziando l’assenza di tracce di Sempio sulla scena, contrapposta alla presenza di elementi legati a Stasi. Queste affermazioni hanno sollevato interrogativi sull’efficacia delle indagini condotte fino a quel momento.

Le risposte dell’avvocato e l’analisi delle prove

In reazione alle accuse mosse contro di lui, l’avvocato di Stasi ha replicato. Ha accolto la richiesta di approfondimenti fatta dall’avvocato della famiglia Poggi, spiegando che erano state già effettuate analisi nel 2007, quando il suo cliente si era sottoposto a rito abbreviato. Ha contestato l’interpretazione della perizia presentata, affermando che non si trattava di un degrado della prova. Inoltre, ha ribadito che l’assenza di tracce di Sempio non è sufficiente per escludere totalmente la sua implicazione, citando elementi che potrebbero dimostrare il contrario. L’avvocato ha insistito sul fatto che le impronte di Stasi erano state rinvenute in vari punti, confermando la sua presenza nella casa il giorno precedente al delitto.

Controversie sui materiali trovati e nuove ipotesi

L’analisi dei materiali rinvenuti nei dispositivi elettronici di Chiara Poggi ha aperto nuovi scenari. L’ingegnere Porta, perito del giudice, ha rivelato che sul computer di Chiara erano presenti video compromettenti, scaricati mentre la giovane si trovava al lavoro. Tra questi vi erano anche filmati intimi, protetti da password, sollevando interrogativi sulla sicurezza e la privacy della vittima. La scelta di Chiara di criptare quei video due mesi prima dell’omicidio ha suscitato speculazioni su potenziali motivi di preoccupazione. Queste informazioni sono state oggetto di dibattito tra i partecipanti al programma, con Bocellari che ha contestato le affermazioni di Reale, suggerendo che vi siano molteplici aspetti da considerare. La questione di chi avesse avuto accesso ai materiali riservati rimane aperta e centrale nell’analisi della vicenda.

Riflessioni finali sul caso e opportunità di chiarimenti

Durante il dibattito, Giletti ha sottolineato l’importanza di discutere non solo delle prove ma anche dei possibili errori nelle indagini condotte negli anni. Le dichiarazioni di diversi esperti hanno messo in discussione alcuni dettagli processuali, suggerendo che ci possano essere ulteriori elementi da esplorare. Il caso di Chiara Poggi continua a suscitare profonde emozioni e interrogativi, mentre gli sviluppi futuri potrebbero finalmente portare alla luce la verità. La narrazione di questo caso complesso riflette non solo le dinamiche legali, ma anche l’impatto umano che una tragedia di tale portata ha sui familiari coinvolti.

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