Il Sanremo Giovani 2025 di Gianluca Gazzoli: un’edizione che si sente troppo vintage e poco innovativa

Il Festival di Sanremo è un evento che suscita sempre grande interesse e dibattiti tra appassionati e addetti ai lavori. Con l’edizione 2026 ormai alle porte, le polemiche non mancano riguardo al livello qualitativo del cast e della conduzione.

Le critiche al cast di Sanremo 2026

Il dibattito si accende attorno alla selezione del cast di Sanremo 2026, dove molti esperti e fan hanno sollevato dubbi sulla scelta di artisti poco noti e giovani. Questo tema è diventato un vero e proprio ritornello nei salottini televisivi, dove opinionisti e vecchie glorie della musica italiana esprimono scetticismo a riguardo.

Lo show ha fatto il suo debutto l’11 novembre su Rai2, in una fascia oraria che sembra mirare a sfruttare il successo di altri programmi. La conduzione di Gianluca Gazzoli, alla sua prima esperienza su un canale generalista, ha già suscitato discussioni, specialmente per quanto riguarda il suo stile e l’approccio verso i concorrenti.

L’obbiettivo finale è quello di individuare sei artisti che si contenderanno un posto sul palcoscenico ligure il prossimo febbraio. Tuttavia, le aspettative per questo nuovo format sono altissime e la mancanza di nomi di richiamo tra i giudici contribuisce a sollevare ulteriori perplessità.

Un confronto con le passate edizioni

Gli ascolti registrati finora si attestano attorno al 6%, cifra che rispecchia l’edizione precedente. Tuttavia, ciò che colpisce è l’assenza di quel brio e coinvolgimento che ci si aspetta da un programma di tale portata. I giudici, pur essendo professionisti nel settore, non sembrano essere in grado di attrarre l’attenzione del pubblico come avveniva in passato.

L’approccio “talent show” avrebbe dovuto prevedere una giuria composta da volti carismatici del panorama musicale italiano, ma i nomi scelti per questo festival non sembrano avere lo stesso impatto di altri talent di successo come X Factor o Amici. Invece, i nomi di Ema Stokholma, Carolina Rey e altre figure simili, pur competenti, non riescono ad infondere quella scintilla necessaria per attirare l’attenzione.

Inoltre, le modalità di voto rimangono misteriose, con giudizi espressi in segreto, il che alimenta un senso di opacità che non gioca a favore del programma. I commenti post-esibizione, colmi di aggettivi superlativi, rischiano di risultare ripetitivi e privi di sostanza, rendendo difficile distinguere tra le performance realmente meritevoli e quelle meno impressionanti.

La carenza di innovazione e freschezza

Un altro aspetto che mette in luce le debolezze dell’attuale edizione è la qualità dei brani presentati. Le canzoni in gara non brillano per originalità e freschezza, destando preoccupazione persino tra coloro che hanno avuto l’incarico di selezionarle. Se la media delle proposte musicali risulta più debole rispetto agli standard, ci si interroga sulla reale motivazione dietro a tali scelte.

Tra i partecipanti, Nicolò Filippucci emerge come uno dei favoriti, grazie a buone performance nelle piattaforme di streaming, ma è evidente che il suo successo non possa compensare una generale mediocrità delle proposte musicali. Al contempo, Angelica Bove ha fatto registrare risultati interessanti, ma nel complesso, i numeri parlano chiaro: qualcosa manca in questa edizione.

In aggiunta a questo, la conduzione di Gianluca Gazzoli è stata criticata per alcuni siparietti considerati poco efficaci e persino imbarazzanti. L’intento di avvicinarsi ai giovani sembra contraddetto da un approccio che appare antiquato e poco fluido.

Prospettive future e cambiamenti possibili

Mentre le critiche si intensificano, emerge la domanda se non sarebbe opportuno guardare al passato per trovare ispirazione. Il lavoro di Amadeus nel 2020, con il suo format Ama Sanremo, è stato ben accolto e ha dimostrato come un approccio più coinvolgente e aperto al pubblico possa fare la differenza.

La possibilità di un televoto attivo, una giuria più popolare e la presenza di ospiti musicali hanno contribuito a creare un’atmosfera più vivace e partecipativa, mentre gli ascolti erano decisamente superiori rispetto a quelli attuali.

Questa edizione di Sanremo Giovani sembra aver bisogno di una revisione radicale per tornare a risuonare tra le preferenze del pubblico. L’assenza di un fortissimo traino e la mancanza di rinnovamento potrebbero minacciare il successo futuro del festival, un simbolo della musica italiana tanto venerato e seguìto.

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