La musica, in quanto forma d’arte universale, ha dimostrato di avere la capacità di superare barriere e restrizioni. Recentemente, questo è stato evidente nel carcere di Monza, dove un’iniziativa innovativa ha visto protagonisti due importanti nomi del panorama musicale italiano: Lazza ed Emis Killa. Entrambi i rapper hanno partecipato attivamente a un progetto chiamato “Free for music”, offrendo ai detenuti un’opportunità unica di interazione e crescita personale all’interno delle mura carcerarie.
Un progetto innovativo dietro le sbarre
Il progetto “Free for music” ha dato vita a incontri significativi tra i rapper e i detenuti della casa circondariale Sanquirico. Non si è trattato di un semplice concerto o di una visita di cortesia, ma di un vero e proprio workshop creativo. La direttrice del carcere, Cosima Buccoliero, ha spiegato che l’incontro è stato concepito come un momento di lavoro e confronto, finalizzato a stimolare la creatività e le aspirazioni dei giovani detenuti. L’alto tasso di adesione all’iniziativa dimostra il forte interesse verso la musica, con molti dei partecipanti che nutrono il sogno di intraprendere una carriera artistica.
Buccoliero ha sottolineato l’importanza di questo progetto, evidenziando come la musica possa fungere da veicolo di espressione e rielaborazione per i detenuti. In particolare, ha affermato che molti ragazzi desiderano scrivere canzoni e creare musica, rendendo questa iniziativa non solo un’opportunità di svago, ma anche un passo verso la reintegrazione sociale. La collaborazione con Orangle Records, che ha supportato e finanziato il progetto, ha reso possibile la realizzazione di questa esperienza unica.
Le esperienze condivise e i consigli preziosi
Durante gli incontri, Lazza ed Emis Killa hanno condiviso le loro esperienze personali, parlando di resilienza e della possibilità di una “seconda chance” nella vita. La direttrice ha raccontato come i due artisti siano stati proattivi e disponibili, offrendo consigli pratici e incoraggiamenti ai detenuti. Le discussioni hanno toccato temi fondamentali come la fiducia in se stessi e l’importanza di mantenere un atteggiamento positivo, elementi essenziali per affrontare le sfide della vita quotidiana.
Questo scambio ha avuto un impatto significativo sui detenuti, molti dei quali si sono sentiti ispirati a esplorare la propria creatività attraverso la musica. Non è stato solo un incontro educativo, ma un momento di connessione umana profonda, in cui i partecipanti hanno potuto esprimere le proprie emozioni e speranze attraverso la composizione musicale. Alcuni brani nati durante queste sessioni potrebbero essere pubblicati, offrendo agli autori l’opportunità di farsi sentire oltre le mura del carcere.
Un futuro ricco di promesse
Al termine della giornata, la direzione ha manifestato il desiderio di continuare questa collaborazione, invitando Lazza ed Emis Killa a tornare per un concerto all’interno del carcere. Tale evento rappresenterebbe un’importante occasione di celebrazione e riconoscimento per i detenuti che hanno partecipato al progetto. La direttrice ha espresso la speranza che, un giorno, uno dei ragazzi presenti possa aprire un loro live, trasformando i sogni in realtà e contribuendo a una narrazione positiva sul recupero e la reintegrazione.
L’iniziativa “Free for music” ha così dimostrato il potere della musica come strumento di cambiamento, capace di unire e ispirare anche in contesti difficili. Con una continua attenzione a progetti simili, il carcere di Monza si sta posizionando come un esempio di come l’arte possa svolgere un ruolo fondamentale nel percorso di riabilitazione e riscatto dei giovani detenuti.
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