Kabir Bedi, l’icona di Sandokan
L’attore indiano Kabir Bedi ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della televisione italiana grazie al suo ruolo di Sandokan. Da quel debutto nel 1976, il personaggio ha viaggiato attraverso le generazioni, trasformandosi in un simbolo di avventura e libertà. Con la recente produzione che ha visto come protagonista l’attore turco Can Yaman, Bedi si è espresso riguardo all’evoluzione di questo classico della narrativa.
Il nuovo volto di Sandokan
Nel 1976, il regista Sergio Sollima decise di conferire a Kabir Bedi il ruolo del leggendario pirata. Questo personaggio, frutto della penna di Emilio Salgari, portò l’attore a conquistare il cuore del pubblico, facendolo diventare una star internazionale. Oggi, il nuovo Sandokan, impersonato da Can Yaman, riporta alla ribalta una figura che ha segnato un’epoca. La serie, diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, ha fatto il suo debutto su Rai 1, ottenendo un notevole successo tra gli spettatori.
Le parole di Kabir Bedi sul nuovo progetto
Kabir Bedi ha condiviso le sue impressioni riguardo alla nuova interpretazione del suo personaggio iconico. In un’intervista, ha sottolineato come ogni epoca abbia il suo modo di reinterpretare un classico. Ha espresso sinceri auguri di successo per la nuova serie, pur rimanendo cauto poiché non ha ancora avuto l’opportunità di vederla completamente. Le sue giornate, impegnate con un film a Londra e tra viaggi verso Mumbai, non gli hanno ancora permesso di assistere alla novità, ma è determinato a colmare questa lacuna non appena possibile.
Riflessioni sul passato e sulle sfide
Kabir Bedi ricorda affettuosamente il suo Sandokan, menzionando in particolare il suo sguardo unico e il celebre “color tigre” dei suoi occhi, un tratto distintivo che ha reso memorabile la sua interpretazione. Riguardo all’abilità di Can Yaman, non ha esitato a elogiarne il talento. Inoltre, ha ricordato le sfide affrontate durante le riprese originali, tra cui la realizzazione del famoso ‘salto della tigre’, un’impresa che richiese una notevole creatività nel montaggio.
Un’eredità complessa
Pur essendo grato per la fama derivante dalla sua interpretazione, Bedi ha anche condiviso alcune difficoltà che ha incontrato. L’essere catapultato nell’olimpo delle celebrità ha comportato pressioni considerevoli e l’attore ha raccontato come, dopo il grande successo iniziale, sia stato necessario cercare ruoli diversi per dimostrare la sua versatilità artistica. Nonostante ciò, la sua carriera non ha mai raggiunto nuovamente i vertici di quel primo trionfo.
Il significato di Sandokan oggi
Kabir Bedi considera Sandokan un simbolo di libertà e giustizia, riflettendo su quanto queste tematiche siano attuali e necessarie nel contesto contemporaneo. Ha parlato della connessione personale con il personaggio, riconoscendosi nelle sue battaglie contro l’ingiustizia e nel desiderio di aiutare gli altri. Tuttavia, ha anche accennato a momenti dolorosi della sua vita, come la tragica perdita di suo figlio, un evento che ha profondamente segnato la sua esistenza.
I legami con l’Italia
L’attore ha infine riconosciuto il profondo legame con l’Italia, dove ha ricevuto titoli onorifici e dove il suo personaggio ha portato gioia durante periodi difficili per il paese. La sua esperienza con Sandokan è stata non solo una questione professionale, ma anche un viaggio personale che continua a risuonare nel cuore di molti italiani, che spesso lo chiamano affettuosamente con il nome del suo celebre personaggio.
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