Paolo Ruffini, comico e conduttore, è stato ospite di Silvia Toffanin nel programma Verissimo, dove ha condiviso momenti significativi legati alla sua vita personale e professionale. La conversazione si è incentrata sul suo ritorno a Zelig, sulla sua famiglia e sui desideri di paternità che lo accompagnano.
Ritorno alla conduzione di Zelig
Durante l’intervista, Ruffini ha parlato con entusiasmo del suo recente ritorno su Italia 1 con il celebre programma di cabaret Zelig. Ha espresso la sua felicità per poter tornare a dirigere un format che ha segnato la storia della televisione italiana. Ruffini ha sottolineato l’importanza di questo progetto nella sua carriera, evidenziando come sia un’esperienza che gli consente di esprimere appieno la sua creatività. Ha raccontato le sfide e le gioie nel lavorare con altri artisti e le dinamiche che si creano in uno spazio di intrattenimento così dinamico.
La conduzione di Zelig rappresenta non solo un ritorno alle origini per Ruffini, ma anche una nuova opportunità di collegamento con il pubblico. Ha parlato dell’importanza di mantenere viva la tradizione di comicità che ha contraddistinto il programma, ma anche di come si stia cercando di adattarlo ai tempi moderni. I fan di Zelig possono aspettarsi nuove sorprese e risate nei prossimi episodi, con Ruffini al centro di questa avventura.
Un momento di introspezione sulla perdita
Il clima dell’intervista è cambiato rapidamente quando Toffanin ha toccato un argomento più delicato: la morte del padre di Ruffini. Il conduttore non ha potuto trattenere le lacrime mentre ricordava la figura paterna, descrivendola come una persona severa e rigida, influenzata dalla sua carriera militare. Ruffini ha spiegato come, inizialmente, i loro rapporti fossero complessi, ma col passare del tempo, si siano avvicinati profondamente.
Raccontando i dettagli degli ultimi istanti con suo padre, Ruffini ha condiviso una rivelazione toccante: si è sentito più vicino a lui proprio nel momento della sua scomparsa. Ha descritto quella notte come un momento di preghiera e gratitudine, un’opportunità per entrambi di esprimere affetto e riconoscimento reciproco. L’ultima parola che suo padre ha pronunciato è stata “malachite”, un simbolo che porterà sempre con sé.
Relazioni familiari e il legame con la madre
Nel corso dell’intervista, Ruffini ha anche affrontato il suo rapporto con la madre. Ha rivelato di aver cambiato il modo di esprimere il suo affetto, passando dall’abituale “Ti voglio bene” a un più profondo “Ti amo”. Questo cambiamento riflette una maturità e un riconoscimento delle imperfezioni umane. Egli ha riconosciuto che crescere implica anche perdonare i genitori per eventuali mancanze o delusioni emotive.
Ruffini ha messo in luce l’importanza di esprimere amore e gratitudine verso i genitori, comprendendo che la loro educazione ha formato chi sono oggi. La sua apertura riguardo a questi sentimenti è un chiaro segnale della sua volontà di elaborare e accettare il passato, accogliendo le sue origini con affetto e comprensione.
Sogni di paternità e futuro
Chiusura dell’intervista con il sogno di diventare padre, Ruffini ha discusso della sua attuale relazione con Barbara, parlando di come insieme stiano esplorando l’idea di una famiglia. Ha dichiarato di aver pensato a questa possibilità, ma ha anche messo in evidenza l’importanza di trovare un equilibrio prima di fare un passo così significativo.
Ruffini ha chiarito che, sebbene il desiderio di avere figli sia presente, ci vuole tempo per riflettere su questa decisione. Lasciano intendere un approccio maturo alla genitorialità, considerandola più di una semplice scelta, un passo che deve essere compiuto con consapevolezza e preparazione. La sua visione di famiglia è improntata a valori di stabilità, amore e rispetto, segno di un uomo pronto ad affrontare il futuro.
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