Garlasco, De Rensis rivela il movente del killer: Chiara era una figura scomoda per molti

Nella puntata di venerdì 28 novembre 2025 del programma “Ore 14”, si è tornati a discutere del delitto di Garlasco, un caso che continua a suscitare interesse e dibattiti. Le recenti rivelazioni riguardanti Andrea Sempio, indagato per concorso in omicidio, hanno riacceso l’attenzione sulla vicenda, portando alla luce elementi che potrebbero influenzare l’esito del processo.

Analisi del DNA e nuove prove sull’omicidio di Garlasco

Durante la trasmissione, gli esperti hanno esaminato le analisi genetiche condotte dalla perita Denise Albani, riguardanti il DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Questo materiale non consente di identificare con certezza una singola persona ma restringe il campo a una cerchia familiare, collegandosi specificamente alla linea paterna dell’amico di Marco Poggi. Questa circostanza ha reso il risultato genetico particolarmente significativo, poiché l’unico membro della famiglia di Andrea ad aver visitato la villetta di via Pascoli è proprio lui.

Le conclusioni elaborate dalla genetista saranno formalizzate in un documento che verrà presentato nell’udienza fissata per il 18 dicembre, e tale prova potrebbe avere un notevole impatto sul proseguimento del caso. La difesa di Sempio sostiene che la traccia genetica possa derivare da un contatto indiretto, legato all’uso frequente della casa, ipotizzando che possa essersi trasferita a Chiara attraverso un oggetto toccato da lui. Tuttavia, le forze dell’ordine e il Pubblico Ministero contestano questa versione, poiché non è stato trovato il DNA di Stasi o dei suoi familiari.

Garlasco, De Rensis rivela il movente del killer: Chiara era una figura scomoda per molti

Inoltre, un altro elemento investigativo rilevante è rappresentato dall’impronta 33, che, sebbene non confermata, sarebbe attribuita a Sempio e trovata in prossimità del corpo di Chiara. Questa evidenza offre un ulteriore indizio sulla sua possibile presenza sulla scena del crimine, unitamente alle numerose incongruenze nelle sue dichiarazioni e alle telefonate fatte nella notte del 7 e 8 agosto. Si attende, infine, l’analisi delle macchie di sangue rinvenute nella abitazione, così come il parere medico-legale di Cristina Cattaneo, i cui risultati saranno comunicati a breve.

Possibili motivazioni e scenario dell’omicidio

Nella discussione si è approfondito anche il motivo dietro l’omicidio, un aspetto fino ad ora poco chiaro. Secondo quanto riportato, gli inquirenti hanno iniziato a delineare delle possibilità. Anche se è conosciuto che il movente non è sempre necessario per ottenere una condanna, aiuta a comprendere le dinamiche del crimine. Non si hanno dettagli definitivi, ma sembra emergere un legame tra il possibile movente e la vita privata di Chiara, incluso il contenuto del suo computer, al quale sia lei che il fratello Andrea avevano accesso. Tra i file protetti, vi erano video intimi che potevano essere stati visualizzati da amici, suscitando preoccupazioni.

Rita Cavallaro, una giornalista che segue il caso da tempo, ha evidenziato in studio che Chiara aveva messo in sicurezza i suoi filmati, lamentandosi in precedenza con la madre riguardo all’accesso illimitato del fratello al computer. Solo in seguito, Chiara avrebbe implementato una password per difendere i suoi contenuti. Si è anche accennato all’ipotesi che Chiara avesse rifiutato approcci indesiderati, un’idea già proposta dalla cugina Paola Cappa.

La pista relativa al furto dei video intimi, invece, non ha prodotto risultati investigativi concreti. È stato Lovati, ex avvocato di Sempio, a menzionare per primo una possibile connessione con il Santuario, e in seguito i dettagli sono stati ripresi anche da Savu, condannato per estorsione. La convocazione di Savu per chiarire ulteriormente la sua testimonianza indica un movimento significativo verso l’approfondimento di quest’ipotesi.

Il ruolo degli avvocati e le incongruenze nel racconto di Sempio

In studio, l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Stasi, ha amaramente osservato le recenti evoluzioni del caso, sottolineando assieme agli altri professionisti le molteplici incongruenze riscontrate nel racconto di Sempio. Un aspetto cruciale riguarda il presunto orario dell’inizio dell’aggressione, che coincide con la disattivazione dell’allarme della casa. De Rensis ha suggerito che non ci sono prove sufficienti per affermare che Chiara abbia aperto la porta a un estraneo; la sua serietà avrebbe potuto spingerla a ritenere sicuro aprire solo a qualcuno di fidato.

Una riflessione analitica viene dalla tempistica che vede Stasi accendere il proprio computer poco dopo l’orario confronto con il delitto. L’avvocato ha messo in dubbio la possibilità che un aggressore possa comportarsi in modo apparentemente normale subito dopo aver compiuto un atto così violento. Inoltre, il fatto che non siano stati trovati vestiti o armi del delitto gettati via contribuisce a porre interrogativi sul legame tra Sempio e l’omicidio.

Infine, la mancanza di segni di conflitto tra Chiara e Alberto prima della sera della tragedia è un ulteriore elemento di confusione nelle affermazioni. Una serie di interrogativi rimane aperta, segnalando l’improvviso carattere dei fatti e l’urgenza di fare chiarezza in un caso avvolto da complessità e misteri.

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