Per la giornata odierna, si è verificata una significativa alterazione nei palinsesti della Rai a causa di un’azione di sciopero indetta dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Questa manifestazione segna una richiesta di rinnovo del contratto giornalistico, giunto a scadenza da un decennio. Di seguito, i dettagli sui cambiamenti in programma.
Modifiche ai programmi di Rai 3
La decisione dei giornalisti di aderire allo sciopero ha avuto immediate conseguenze sul palinsesto di Rai 3. Il programma di approfondimento “Agorà” non è andato in onda come previsto. Tuttavia, “Storie Italiane”, condotto da Eleonora Daniele, ha mantenuto la sua programmazione regolare, nonostante iniziali incertezze sulla sua messa in onda. Nel pomeriggio, un ulteriore cambiamento coinvolgerà il noto programma “La Vita in Diretta”, condotto da Alberto Matano, che non sarà trasmesso. È importante notare che questa modifica non è legata allo sciopero, ma è parte di una ristrutturazione programmata del palinsesto per fare spazio allo “Zecchino D’Oro”.
Il panorama radiofonico e le edizioni ridotte
Le emittenti radiofoniche della Rai non sono rimaste immune dalle ripercussioni dello sciopero. Radio 1, Radio 2 e Radio 3 presenteranno edizioni del giornale radio (Gr) abbreviate, limitate a circa sei minuti ciascuna. Anche i principali telegiornali, ovvero Tg1, Tg2, Tg3 e Rainews 24, vedranno una contrazione dei loro tempi di messa in onda, con durate che non supereranno i dieci minuti, mentre i tg regionali saranno ulteriormente ridotti a una media di cinque minuti. Nonostante ciò, la programmazione dei principali telegiornali sarà assicurata nelle fasce orarie di maggiore ascolto, generalmente alle 13 e alle 20.
Motivazioni alla base della protesta
Nella mattinata, sia la Federazione Nazionale della Stampa Italiana che i rappresentanti dei giornalisti della Usigrai hanno divulgato un comunicato ufficiale, delineando le ragioni che hanno spinto all’azione di sciopero. Si evidenzia che l’attuale situazione lavorativa dei giornalisti italiani è insostenibile, con un contratto scaduto da dieci anni e scarse investimenti da parte degli editori nel settore nonostante le sovvenzioni pubbliche. A complicare le cose, vi è stata una sensibile diminuzione dei salari, aggravata dall’aumento dell’inflazione, che ha colpito pesantemente le retribuzioni degli operatori del settore. È stato anche sottolineato il crescente sfruttamento di collaboratori e lavoratori precari, con proposte contrattuali da parte degli editori che rischiano di generare conflitti tra le generazioni nelle redazioni. La richiesta non è quindi vista come una mera battaglia corporativa, bensì come una necessaria tutela per garantire un’informazione libera e indipendente, essenziale per il rispetto dei diritti dei cittadini.
Unisciti alla Community su WhatsApp!
Non perderti le anticipazioni, i gossip e le news esclusive sulle tue serie turche preferite. Entra nella nostra community ufficiale e scopri tutto prima degli altri.
Entra nella Community