Garlasco, nuove analisi evidenziano: improbabile il DNA di Sempio su Chiara per casualità

Nuovi sviluppi nel caso di Garlasco

Il caso di Garlasco continua ad alimentare discussioni e incertezze, specialmente dopo il recente approfondimento andato in onda su uno dei programmi mattutini più seguiti. L’attenzione è tornata a focalizzarsi sul DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, un elemento che ha sollevato interrogativi sin dall’inizio delle indagini. Durante la trasmissione, esperti del settore hanno analizzato i reperti, mettendo in dubbio la casualità della loro presenza e offrendo nuovi spunti di riflessione sulla verità di questa complessa vicenda. La puntata ha cercato di fare chiarezza sulle implicazioni legate al DNA rinvenuto, dando voce a consulenti e tecnici che stanno esaminando questi cruciali elementi di prova.

L’analisi del genetista Matteo Fabbri

Durante il programma, il genetista Matteo Fabbri ha fornito osservazioni significative riguardo al DNA attribuito ad Andrea Sempio. Secondo la sua valutazione, sarebbe altamente improbabile che il DNA trovato su due dita di mani diverse sia il risultato di un semplice trasferimento accidentale. Fabbri ha enfatizzato che questo fenomeno implica una serie di circostanze fortunate per il soggetto coinvolto, rendendo difficile pensare che un oggetto comune possa aver trasmesso la traccia genetica. L’esperto ha illustrato come, se si considera un oggetto quotidiano come un telecomando, risulterebbe strano che chi non entrava in quella casa da giorni potesse lasciare tracce, mentre chi vi abitava regolarmente non venisse trovato sotto le unghie della vittima. Inoltre, ha criticato le analisi condotte in passato dal professor De Stefano, evidenziando che queste non erano state effettuate alle stesse concentrazioni di DNA. Tornando sul tema della contaminazione, Fabbri ha assicurato che le probabilità di contaminazione sono minime, quantificandole in un range che si avvicina allo zero.

Discussione sull’impronta rinvenuta

Nello studio è emersa anche l’ipotesi che Chiara potrebbe aver raccolto il materiale dal pavimento in maniera casuale. Tuttavia, Elisabetta Cametti ha messo in luce quanto questa teoria appaia fragile, poiché risulta poco verosimile che lo stesso DNA si possa trovare sotto le unghie di entrambe le mani della vittima senza una connessione diretta. La conversazione è poi scivolata sull’impronta della mano rinvenuta sul muro delle scale, un elemento che continua a generare dibattiti accesi tra esperti e avvocati. L’avvocato De Rensis ha evidenziato alcune incongruenze legate all’orientamento di quell’impronta, chiedendosi perché tali discrepanze non siano state sempre messe in evidenza con la stessa intensità. Le sue osservazioni hanno suscitato una risposta immediata da parte del giornalista Zurlo, creando un clima di tensione nella discussione.

Garlasco, nuove analisi evidenziano: improbabile il DNA di Sempio su Chiara per casualità

Un’ombra di mistero dal legale di Lovati

Fabrizio Gallo, avvocato di Massimo Lovati, ha introdotto un ulteriore elemento di tensione, affermando che il suo assistito ha rivelato una frase inquietante riguardo ai recenti sviluppi del caso. Gallo ha riportato le parole di Lovati, il quale ha espresso la convinzione di avere un “asso nella manica” che potrebbe cambiare le sorti dell’indagine. Questa dichiarazione lascia intravedere la possibilità che ci siano ulteriori elementi di prova o interpretazioni che non sono ancora stati resi pubblici. La risonanza di tali affermazioni aggiunge un ulteriore strato di complessità e mistero a un caso già intricato, suggerendo che la strada verso la verità possa riservare ancora molte sorprese e colpi di scena.

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