Scopriamo il mondo preistorico attraverso una nuova serie
La serie “Il pianeta preistorico” torna con nuovi episodi, portando lo spettatore in un viaggio attraverso l’era glaciale. Questa produzione è disponibile su Apple TV e offre uno sguardo approfondito sulle sfide incontrate dai produttori Mike Gunton e Matt Thompson nel rivelare un periodo affascinante della storia della Terra. Con una narrazione ricca di dettagli e fatti scientifici, la serie promette di catturare l’attenzione di un vasto pubblico.
Un viaggio dal passato al ghiaccio
Il passaggio dal mondo dei dinosauri all’era glaciale rappresenta un salto temporale significativo nella narrativa della serie. Mike Gunton, produttore esecutivo, ha spiegato come inizialmente l’intento fosse quello di esplorare l’era dei dinosauri, utilizzando tecnologie avanzate per documentari naturalistici. Tuttavia, man mano che i produttori riflettevano sulle diverse epoche storiche, hanno compreso che l’era glaciale presentava anch’essa un panorama eccezionale di fauna e eventi climatici interessanti. Questo periodo, tuttavia, è più recente rispetto ai tempi dei dinosauri, avvenendo solo 11.000 anni fa.
Gunton ha sottolineato come gli animali dell’era glaciale siano stati i precursori delle specie moderne, rendendo questo viaggio ancora più rilevante. La scelta di focalizzarsi su questo periodo ha permesso ai produttori di presentare animali straordinari e diversificati, creando una narrazione ricca di drammaticità e meraviglia, simile a quella che si potrebbe osservare in Africa attualmente.
La scienza alla base della narrazione
La serie si distingue per l’approfondita ricerca scientifica alla base delle storie raccontate. Gunton ha evidenziato come il livello di conservazione degli animali dell’era glaciale fosse notevolmente superiore rispetto a quello dei dinosauri, permettendo una maggiore accuratezza nelle rappresentazioni. Questo aspetto ha reso possibile raccontare storie autentiche basate su prove concrete, riducendo la necessità di deduzioni. La selezione degli animali da includere nella trama si è basata su una combinazione di creature sorprendenti e su ciò che il pubblico desiderava vedere, senza trascurare i classici come mamut e smilodonti.
Al contempo, i produttori hanno cercato di introdurre anche altre specie meno conosciute, per sorprendere lo spettatore e arricchire la narrazione. Animali peculiari come armadilli giganti hanno trovato spazio nel racconto, contribuendo a una rappresentazione variegata dell’era glaciale.
Affrontare le sfide tecniche della rappresentazione
Le difficoltà tecniche affrontate nel realizzare la serie non sono state poche. La rappresentazione di neve, ghiaccio e pelo animale ha costituito una vera e propria sfida per il team degli effetti visivi. Matt Thompson ha descritto l’importante lavoro richiesto per modellare ogni singolo filamento di pelo degli animali, evidenziando come la presenza di neve e ghiaccio aumentasse la complessità delle scene. Un esempio di tale sfida è rappresentato dalla sequenza riguardante i mammut, ambientata in una tempesta di neve dove diversi tipi di ghiaccio dovevano essere accuratamente ricreati e integrati nel pelo.
I produttori hanno espresso grande ammirazione per il team tecnico, sottolineando la loro dedizione nel rendere ogni scena il più realistica possibile. Essi hanno dovuto essere molto sensibili ai movimenti e ai comportamenti degli animali, per evitare rappresentazioni innaturali. Questa attenzione ai dettagli ha reso la serie non solo visivamente accattivante, ma anche scientificamente accurata.
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