Il cinecomic che smaschera le fragilità familiari
Un’opera che affronta con sguardo critico la dinamica familiare, utilizzando un espediente tipico dei cinecomic per mettere in luce le fragilità e le ipocrisie degli adulti. Il film, diretto dal tedesco Frédéric Hambalek, sarà nel circuito cinematografico a partire dal 27 novembre, distribuito da Lucky Red.
La protagonista Marielle e il suo superpotere unico
Marielle è l’elemento centrale de “Lo schiaffo” (titolo originale “Was Marielle weiss”), un’adolescente che possiede un dono particolare. A differenza degli eroi classici delle storie di supereroi, Marielle non è capace di compiere azioni straordinarie come volare o muoversi alla velocità della luce. La sua capacità singolare consiste nel sapere costantemente ciò che i suoi genitori stanno dicendo o facendo. Questo superpotere emerge dopo un evento traumatico in cui riceve uno schiaffo da un’amica. Quando i genitori prendono consapevolezza di tale abilità, le conseguenze si rivelano devastanti per l’equilibrio familiare.
Un’esplorazione della famiglia convenzionale
Nella sua seconda opera, Frédéric Hambalek si addentra nella realtà della famiglia tradizionale, mettendo in luce le sue imperfezioni. Julia e Tobias, genitori di Marielle, sembrano una coppia unita e innamorata, ma la scoperta del potere della figlia provoca in loro una reazione disorientante. Si trovano costretti a confrontarsi con la perdita della loro intimità e dei loro segreti, e la loro risposta a questa situazione varia notevolmente, rivelando le fratture nel loro rapporto.
La difficile verità sull’umanità dei genitori
Accorgersi che i propri genitori non sono modelli di virtù è una realtà difficile da affrontare per ogni giovane. Per Marielle, questo confronto con la verità diventa ancora più drammatico, poiché è costretta ad assistere e ascoltare le azioni dei genitori in ogni istante, persino nel sonno. Questa trovata narrativa si rivela efficace, permettendo al regista di utilizzare lo sguardo di un’adolescente per rivelare l’ipocrisia che avvolge la famiglia benestante nordeuropea, dipingendo un quadro assai critico.
Ambizioni e trasgressioni in una coppia borghese
Julia e Tobias, benestanti e in carriera, mostrano ambizioni elevate e si concedono piaceri che non sono sempre in linea con le aspettative di una coppia sposata. Mentre Tobias cerca di nascondere le proprie debolezze, Julia adopera un apparente onestà e libertà sessuale per intrattenere il flirt con un collega più giovane. Sebbene alcuni momenti siano concepiti per suscitare ilarità, l’atmosfera generale rimane angosciante e oscura, attraverso una satira sociale incisiva.
Riflessioni sui legami familiari e la verità
Il film stimola riflessioni su temi complessi come la relazione tra genitori e figli, l’importanza della verità e i valori associati all’indipendenza nelle società nordeuropee. Tuttavia, il regista presenta personaggi che risultano spesso poco simpatici. Marielle, interpretata da Laeni Geiseler, esprime una costante sensazione di disgusto verso i comportamenti dei genitori. Mentre il padre appare incapace di affrontare la situazione, gli incontri “innocenti” della madre generano sequenze di contenuto sessuale che risultano volgari e gratuite.
Una satira sulla crisi familiare contemporanea
Con una satira spietata sull’ipocrisia della borghesia nordeuropea, “Lo schiaffo” presenta una crisi familiare scaturita dal peculiare potere dell’adolescente di osservare i genitori in ogni loro momento. Nonostante idee narrative incisive, il film soffre di alcune scelte registiche che appesantiscono la narrazione, mentre i personaggi difficilmente suscitano empatia. La rappresentazione di una famiglia in crisi mette in luce un tema universale: la fragilità dei legami familiari e le complessità di una vita condivisa nell’era moderna.
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