Fabrizio Moro: paura di perdere la creatività, la pandemia ha riacceso in lui la frustrazione

La carriera di un artista è spesso segnata da alti e bassi, e Fabrizio Moro non fa eccezione. Dalla sua evoluzione nelle cantine punk di San Basilio fino alla regia cinematografica, ha affrontato momenti difficili e silenzi inquietanti. Oggi torna con il suo nuovo album “Non ho paura di niente”, un lavoro significativo realizzato sotto l’etichetta BMG. Nonostante il titolo ottimista, Moro ammette di avere timori profondi che alimentano la sua creatività.

Verità e paure dell’anima

Fabrizio Moro si apre sulle sue fragilità, rivelando di avere molte paure, tra cui quella di esaurire la propria ispirazione. Per lui, la musica rappresenta una salvezza rispetto a un passato di insoddisfazione. Il suo terrore più grande è quello di non essere in grado di scrivere più canzoni che consideri all’altezza, un pensiero che lo porterebbe a ritirarsi dalla scena musicale. Parla anche della sua ansia di fallire come padre, una preoccupazione che lo accompagna ogni giorno.

Un disco frutto di sofferenza e cambiamento

“Non ho paura di niente” è il risultato di un intenso percorso personale, contraddistinto da crisi artistiche. Moro ammette di aver vissuto momenti di grande difficoltà, attribuendo alla pandemia un impatto devastante sulla sua creatività. La situazione ha spezzato la sua anima e, in quel periodo, ha sentito che scrivere canzoni fosse inutile. Tuttavia, non ha lasciato che questa fase di immobilismo lo sconfiggesse, trovando motivazione nella frustrazione di non poter esprimere se stesso artisticamente.

Fabrizio Moro: paura di perdere la creatività, la pandemia ha riacceso in lui la frustrazione

Rinascita e confronto con la nuova realtà

La frustrazione è stata per Moro una potente forza propulsiva. Si confronta con un’industria musicale in continua evoluzione, che ha cambiato radicalmente le regole del gioco. La sua generazione, che vive tra analogico e digitale, ha dovuto adattarsi ai nuovi contesti. Questo cambiamento ha portato caos interiore, rendendo complesso il processo creativo per un artista che è nato con un forte attaccamento ai palchi.

Il legame con il mondo musicale contemporaneo

Moro non si sente più parte del sistema musicale tradizionale. Ha trovato in BMG un’etichetta che lavora con una visione differente. Durante un incontro con il presidente Dino Stewart, ha percepito un forte legame basato sulla passione per la musica, similmente a quando era giovane e iniziava la sua carriera.

Mostri interiori e crescita come padre

Nel suo nuovo lavoro, Moro affronta i suoi “mostri interiori” e riflette su come questi compaiano nei momenti di cambiamento. Ciò che definisce come una lotta con le proprie paure è un processo di evoluzione necessaria. Diventare padre ha rappresentato un cambiamento significativo nella sua vita. Ha imparato a raccontare ciò che ha vissuto ai suoi figli, creando un ponte di fiducia che non aveva con la propria figura paterna.

Il rapporto con il padre e i figli

Moro non ha mai avuto un dialogo profondo con suo padre, che esprime affetto in modi alternativi. Questa mancanza di comunicazione lo ha spinto a cercare di mantenere un rapporto diverso con i suoi figli. Mentre suo figlio maggiore sembra distante dalla musica, sua figlia mostra interesse e curiosità verso le canzoni che scrive.

Riflessioni sul mondo moderno e sugli artisti

Nel brano “In un mondo di stronzi”, Moro tratta temi complessi, riconoscendo che a volte gli atteggiamenti negativi sono specchio delle proprie frustrazioni interiori. La sua esperienza con la periferia, rappresentata nel pezzo “Simone Spaccia”, offre uno sguardo critico su una realtà che ha vissuto in gioventù, fornendo ai suoi figli una comprensione delle sfide sociali.

Emozioni e connessioni umane

A distanza di venticinque anni dalla sua carriera, Moro continua a emozionarsi sul palco. Osservando le interazioni quotidiane tra genitori e figli, si ricollega ai propri legami familiari, manifestando una sensibilità che risuona con il suo pubblico.

Il futuro e la gratitudine verso il pubblico

Moro esprime una mancanza di interesse nel partecipare ai festival musicali recenti, sottolineando come l’evoluzione dello spettacolo richieda idee nuove e audaci. Nel suo prossimo tour, desidera restituire la gratitudine a chi lo supporta da anni, consapevole del percorso difficile e delle persone che lo hanno sostenuto lungo il cammino.

Fabrizio Moro rimane un artista complesso, capace di trasformare le sue paure e fragilità in strumenti di creatività, comunicando un messaggio di speranza e riflessione attraverso la sua musica.

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