The Running Man, analisi del nuovo film ispirato a Stephen King e il punteggio ottenuto

Il nuovo volto di The Running Man: una rivisitazione attesa

A distanza di 38 anni dall’uscita del primo film, diretto da Paul Michael Glaser e interpretato da ARNOLD SCHWARZENEGGER, il regista EDGAR WRIGHT presenta un remake di THE RUNNING MAN. Questo nuovo adattamento mira a catturare l’attenzione del pubblico contemporaneo offrendo un’esperienza ricca di azione. Tuttavia, la ricezione da parte della critica è stata variegata, sollevando interrogativi sulla sua efficacia e sul valore dell’opera rispetto all’originale.

Il film di Wright segue le orme del romanzo di STEPHEN KING, anche se il primo adattamento, risalente al 1987, non aveva riscossoil successo sperato al botteghino. I fan del cinema si chiedono se questo remake riuscirà a superare le aspettative o se rimarrà ancorato ai limiti imposti da un passato non troppo luminoso.

Accoglienza e valutazioni critiche: un mix di opinioni

Al momento, THE RUNNING MAN ha ottenuto un punteggio di 63% su Rotten Tomatoes, basato su 56 recensioni. Questo punteggio lo colloca nella categoria “Fresh”, ma un calo di appena 4% potrebbe significare un cambio di rotta verso il temuto simbolo verde di bocciatura. L’originale si era fermato ad una valutazione del 59%, quindi il nuovo film ha già conferito un leggero vantaggio, ma resta da vedere come si comporterà nei prossimi giorni.

The Running Man, analisi del nuovo film ispirato a Stephen King e il punteggio ottenuto

Secondo THE HOLLYWOOD REPORTER, la reinterpretazione di EDGAR WRIGHT, pur ricca di azione e adrenalina, risulta in ultima analisi poco sostanziosa, lasciando perplessi sulla reale capacità di GLEN POWELL di sostenere il ruolo principale. La critica ha evidenziato anche la mancanza di profondità, che potrebbe ridurre l’impatto della narrazione.

Confronto con il passato: un’eredità pesante da portare

VARIETY offre una prospettiva interessante, notando come il film originale fosse considerato goffo, ma con un messaggio chiaro. Si suggerisce che la nuova versione di EDGAR WRIGHT potrebbe essere vista come una trasformazione in un ‘discreto film alla BRUCE WILLIS’, cercando di dare nuova vita ad un progetto che molti ritenevano già spacciato. Al contrario, EMPIRE ha evocato un senso di ambizione nel lavoro di WRIGHT, sottolineando la sua capacità di affrontare temi complessi come la cultura pop americana e i mali del capitalismo, seguendo le orme di KING.

Tuttavia, TOTAL FILM ha espresso un giudizio più cauto, definendo THE RUNNING MAN come un film d’azione mediocre, una valutazione deludente considerando il potenziale insito nell’adattare un racconto di STEPHEN KING e il talento di un regista come EDGAR WRIGHT.

Trama e contesto: una distopia moderna

Il film, che sarà proiettato nelle sale italiane il 13 novembre, racconta la storia di BEN RICHARDS, un padre disperato che, per salvare la sua famiglia, decide di partecipare a un quiz televisivo pericoloso chiamato THE RUNNING MAN. Ambientato in una versione distopica degli Stati Uniti nel 2025, il film riflette su un’economia in crisi e una violenza dilagante, inserendosi in un contesto di grande attualità.

Il format del quiz prevede che i concorrenti siano braccati da una squadra di assassini mentre cercano di scappare attraverso diverse location. Questa premessa non solo promette un’azione ininterrotta, ma solleva anche domande sulle dinamiche sociali e culturali, rendendo THE RUNNING MAN un’opera che trascende il semplice intrattenimento.

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