Martina Stella racconta la separazione e il dolore dei suoi figli: sto affrontando una terapia

Martina Stella ha recentemente condiviso dettagli intimi della sua vita personale e professionale durante un’intervista nel podcast One More Time. L’attrice, con la sua consueta sincerità, ha parlato delle sue esperienze più significative, dalle relazioni ai momenti di crescita che l’hanno plasmata come persona e come artista.

Il sogno di diventare attrice fin dall’infanzia

Fin da piccola, Martina Stella ha nutrito una forte passione per la recitazione, che si è manifestata quando aveva appena cinque anni, durante la sua prima esperienza a teatro. Questo primo incontro con il palcoscenico ha acceso in lei un desiderio inarrestabile di perseguire la carriera di attrice. La giovane Stella racconta di avere tappezzato le pareti della sua camera con frasi ispiratrici, sperando che il destino l’avrebbe condotta verso Roma, dove avrebbe potuto realizzare i suoi sogni.

A soli quindici anni ha fatto il suo debutto professionale e la sua vita ha preso una piega significativa dopo l’incontro con il regista Gabriele Salvatores, che l’ha scelta per un ruolo in uno dei suoi film. Da quel momento, la carriera di Martina ha preso slancio, portandola a lavorare su diversi progetti simultaneamente, una vera e propria impresa per un’adolescente.

Martina ricorda il periodo compreso tra i sedici e i ventotto anni, quando il lavoro ha assorbito gran parte della sua vita. In particolare, ricorda il suo esordio al Teatro Sistina, un momento che ha segnato una svolta, descritto come un “salto nel buio”. La pressione che sentiva era così intensa che sua madre non poté nemmeno assistere alla sua prima, temendo che fosse “troppo grande” da affrontare per lei.

Le sfide del successo e l’importanza delle radici

Nonostante il successo precoce, Martina ha mantenuto una visione realistica della sua carriera. Il supporto della madre, secondo lei, ha avuto un ruolo cruciale nel tenerla grounded. L’attrice sottolinea l’importanza di rimanere ancorata ai propri valori, comprendendo che il successo giovanile può portare a complessità nella vita degli artisti. La madre le ha sempre insegnato che un percorso costellato di successi non è garantito per sempre, e ha cercato di prepararla a eventuali insuccessi.

Martina riflette anche sull’impatto che la paura ha avuto su di lei, attribuendola all’eredità emotiva trasmessa dai genitori. Ha iniziato a lavorare su se stessa attraverso la terapia e la meditazione, strumenti che utilizza quotidianamente per affrontare le sue ansie e superare barriere interiori.

Relazioni significative e maternità

La sua vita sentimentale ha avuto un peso notevole nel suo percorso di crescita personale. Martina ha parlato della sua relazione con il padre della sua prima figlia, Ginevra, spiegando quanto quella storia d’amore l’abbia segnata. Nonostante la relazione con Gabriele Gregorini, durata dal 2011 al 2014, non sia stata duratura, ha rappresentato per lei una fase di grande gioia legata alla maternità. La nascita di Ginevra nel 2012 è stata un’esperienza che ha arricchito la sua vita e le ha permesso di vedere il mondo sotto una nuova luce.

Nel 2015 ha trovato nuovamente l’amore con Andrea Manfredonia, con cui si è sposata nel 2016. Tuttavia, nel 2023, la coppia ha affrontato una separazione dolorosa, che Martina ha descritto come uno dei periodi più difficili della sua vita. Ha espresso preoccupazione per il benessere dei suoi figli durante questa transizione, riconoscendo il trauma che una separazione può infliggere ai più piccoli.

Crescita personale e consapevolezza attraverso le sfide

L’attrice ha condiviso che, nel corso della sua vita, ha realizzato di essere stata emotivamente infantile in alcune dinamiche relazionali. Ha ammesso di aver idealizzato l’amore e il matrimonio, vedendoli solo sotto un aspetto romantico, senza considerare le complessità che ciò comporta. Questo atteggiamento ha inevitabilmente portato a momenti di disillusione.

Dopo la separazione, Martina ha intrapreso un percorso di crescita personale, concentrandosi anche sulla terapia genitoriale. Crede fermamente che sia fondamentale aiutare i bambini a confrontarsi con le difficoltà fin dalla tenera età, in modo da formare adulti in grado di gestire il conflitto e l’insuccesso in modo sano. Questo approccio ha portato vantaggi sia a lei che a Ginevra, aprendo le porte a una nuova comprensione delle dinamiche familiari.

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