Federica Pellegrini ha recentemente condiviso la propria esperienza legata alla maternità, rivelando le difficoltà affrontate durante il parto e nei primi mesi di vita della figlia Matilde. La campionessa olimpica ha dato alla luce la piccola il 3 gennaio 2024, frutto della sua relazione con Matteo Giunta, suo ex allenatore e attuale marito. L’intervista, pubblicata su “Il Corriere della Sera”, offre uno sguardo profondo e sincero sulle sfide che ha dovuto affrontare.
Un parto segnato da complicazioni
Nel racconto di Federica, emerge un quadro di tensione e preoccupazione, dal momento che il parto si è rivelato estremamente impegnativo. La sportiva ha descritto le prime ore come “48 ore di follia”, indicando che le contrazioni iniziali erano già intense, nonostante si trattasse di contrazioni preparatorie. La Pellegrini ha espresso sorpresa per il dolore avvertito, soprattutto considerando la sua nota capacità di tollerare il disagio. Inizialmente ha tentato di affrontare il travaglio con un parto in acqua e l’uso dell’epidurale, ma alla fine la situazione ha richiesto un cesareo d’urgenza.
La registrazione della perdita del battito della piccola Matilde ha aggiunto ulteriore stress. La decisione di procedere con un intervento chirurgico è stata presa rapidamente per garantire la sicurezza della neonata, e Federica ha apprezzato il supporto costante di Matteo e del team medico durante questa fase critica. La loro attenzione era rivolta esclusivamente al benessere della bambina, mentre affrontavano una situazione inaspettata e potenzialmente pericolosa.
Affrontare le emozioni post partum
Dopo il parto, Federica ha rivelato di aver sperimentato il cosiddetto “baby blues” per alcuni mesi, avvicinandosi a una condizione di depressione. Questo stato d’animo è stato alimentato dalla stanchezza accumulata dopo un’esperienza così intensa. La Pellegrini ha confessato di essere scoppiata a piangere in ospedale, senza sapere esattamente il motivo di quel pianto. La sensazione di tristezza si ripresentava regolarmente, accentuata dalla mancanza di sonno della neonata.
Federica ha messo in evidenza come la gestione di queste emozioni non sia stata semplice. Tuttavia, fortunatamente non ha sperimentato il rifiuto nei confronti della figlia, anzi, allattare Matilde ha rappresentato un momento di conforto per lei, nonostante la fatica aggiuntiva. Ha anche menzionato come, nei primi due mesi, la piccola avesse difficoltà a dormire, contribuendo ulteriormente alle sfide quotidiane.
La pubblicazione del libro e la nuova vita
In concomitanza con la pubblicazione del libro “In un tempo solo nostro”, scritto insieme a Matteo, Federica sta esplorando queste esperienze in modo più approfondito. Il testo, che sarà disponibile a partire dall’11 novembre, promette di offrire ai lettori una visione intima e personale della loro vita insieme. La Pellegrini ha dichiarato che nonostante le difficoltà vissute, è riuscita a trovare spazio per la riflessione e la comprensione, proponendo un messaggio di resilienza e apertura.
Attraverso queste condivisioni, la campionessa desidera anche normalizzare le conversazioni riguardanti le sfide che molte madri affrontano nel periodo post partum. La sua storia è un invito a riconoscere e accettare le emozioni conflittuali che spesso accompagnano la maternità. Con il passare del tempo, Federica sembra guadagnare un nuovo equilibrio, affrontando la sua nuova vita con determinazione e speranza, continuando a scrivere capitoli importanti della sua esistenza sia come atleta che come madre.
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