La lotta legale continua tra Blake Lively e Justin Baldoni
Il conflitto giuridico tra Blake Lively e Justin Baldoni non accenna a esaurirsi. Mentre attendono il processo fissato per marzo 2026, l’attrice ha presentato una richiesta di risarcimento che ammonta a 161 milioni di dollari, equivalenti a oltre 139 milioni di euro. Questa somma è stata richiesta a seguito di una presunta campagna diffamatoria scatenata in concomitanza con l’uscita del film “It Ends With Us”. Nel 2024, Lively aveva già denunciato Baldoni per molestie sessuali ritenute “inquietanti” durante le riprese del film, in cui entrambi recitavano come protagonisti.
Le accuse hanno condotto l’attrice a intraprendere azioni legali anche contro altre figure, tra cui il produttore Jamey Heath, il direttore dello studio Steve Sarowitz e alcuni membri del loro staff. Queste ulteriori denunce sono legate a insulti e commenti ricevuti dopo la sua prima accusa, con i legali di Lively che stimano un danno complessivo di 161 milioni di dollari.
Motivazioni e perdite economiche di Blake Lively
I rappresentanti legali di Lively hanno fornito dettagli sulle ragioni dietro alla cifra elevata richiesta. Secondo i loro calcoli, la denuncia contro Baldoni avrebbe danneggiato la reputazione dell’attrice per un totale di 56,2 milioni di dollari. Questo importo include 18,3 milioni di guadagni persi fino all’inizio del processo, insieme ai 37,9 milioni di dollari stimati per i mancati guadagni durante il corso dello stesso.
In aggiunta, il marchio di bellezza di Blake Lively, noto come Blake Brown, ha subito anch’esso delle perdite significative. Le stime parlano di 49 milioni di dollari non incassati e 22 milioni di perdite derivanti dalla sua azienda di bevande, Betty Buzz/Betty Booze. Infine, si sostiene che il danno alla sua immagine e reputazione ammonti a 34 milioni di dollari, rendendo ancora più complessa la situazione economica dell’attrice mentre il caso si sviluppa.
Prospettive future e nuove accuse
I tempi per ottenere un risarcimento sono lungi dall’essere certi, e gli sviluppi della vicenda si protrarranno fino a marzo 2026. In seguito alle accuse di molestie, Lively ha dichiarato che una campagna orchestrata online fosse finalizzata a “distruggere” la sua credibilità, che si è accompagnata a insulti ricevuti da vari membri della produzione del film. Dal canto suo, Baldoni ha anche citato in giudizio Ryan Reynolds, marito di Lively, accusandolo di estorsione civile, diffamazione e violazione della privacy, richiedendo un risarcimento di 400 milioni di dollari.
Questa richiesta, però, è stata respinta a giugno e ufficialmente archiviata il 31 ottobre, poiché Baldoni e i coquerelanti della Wayfarer Studios non hanno presentato ulteriori ricorsi nei tempi stabiliti. I legali di Lively hanno considerato questo esito come una “vittoria totale”, mentre gli avvocati di Baldoni hanno contestato l’esito, definendo le accuse di Lively come “inventate” e la campagna di diffamazione come inesistente. La tensione continua quindi a crescere, con entrambi i lati determinati a difendere le proprie posizioni nella battaglia legale in corso.
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