Garlasco, emergono dettagli sullo scontrino che incalzano Sempio nella ricostruzione del caso

Le incertezze intorno allo scontrino di Andrea Sempio

Il caso di Garlasco, intriso di mistero e complessità, riemerge al centro delle discussioni grazie a un’indagine rinnovata. La trasmissione televisiva “Mattino Cinque” ha messo nuovamente in luce il controverso scontrino del parchimetro che Andrea Sempio ha presentato come prova a sostegno del suo alibi. Questa evidenza cruciale è stata oggetto di analisi approfondite, sollevando questioni significative riguardo alla veridicità della sua dichiarazione e ai tempi necessari per compiere il percorso tra Garlasco e Vigevano, dove il giovane sostiene di essere stato al momento del delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007.

Il rilievo maggiore è venuto dalla ricostruzione del tragitto effettuata in diretta, durante la quale è stato rilevato che i tempi dichiarati da Sempio appaiono incoerenti rispetto alle reali condizioni del viaggio. Le discrepanze emerse nelle tempistiche hanno dato adito a nuovi interrogativi riguardo al suo alibi e alla validità dello scontrino come prova.

Dettagli sul giorno del delitto e l’importanza della telefonata

Nella mattinata del 13 agosto 2007, Andrea Sempio ha effettuato una chiamata all’amico Mattia Capra alle 9:58, utilizzando la rete mobile a Garlasco. Poco dopo, sarebbe partito in direzione di Vigevano, dove, secondo quanto affermato, avrebbe ritirato lo scontrino di piazza Sant’Ambrogio alle 10:18. Questo lasso temporale sembrerebbe consistere in soli venti minuti, un intervallo che è ora sotto scrutinio da parte degli esperti. La trasmissione ha simulato il tragitto, scoprendo che, anche accelerando oltre i limiti consentiti, il tempo necessario per arrivare a destinazione risulta significativamente più lungo.

Garlasco, emergono dettagli sullo scontrino che incalzano Sempio nella ricostruzione del caso

La questione non è solo legata al tempo di percorrenza, ma anche a fattori esterni che potrebbero aver contribuito a ritardare l’arrivo di Sempio a Vigevano. Durante il test condotto dagli inviati del programma, è emerso che un passaggio a livello, attivo e ben documentato negli archivi ferroviari, potrebbe aver bloccato il suo cammino. Inoltre, le operazioni di parcheggio e pagamento presso il parchimetro richiederebbero ulteriore tempo, rendendo improbabile che il giovane fosse in grado di rispettare il cronoprogramma previsto.

L’analisi delle tempistiche e i risultati del test

Le analisi successive hanno incluso una ricerca nei database storici di Google Maps, che ha confermato come il tragitto tra Garlasco e Vigevano in condizioni normali richieda almeno 24 minuti. Durante il test, la durata stimata si è attestata intorno ai 25 minuti, un elemento che contrasta in maniera evidente con la testimonianza di Sempio, il quale aveva affermato di aver coperto il percorso in venti minuti precisi. Tale incongruenza ha spinto gli esperti a interrogarsi sull’integrità dello scontrino presentato come prova fondamentale del suo alibi.

Alla luce di queste scoperte, resta da chiarire chi potrebbe aver effettivamente pagato il ticket di sosta se il ragazzo non avesse avuto il tempo materiale per farlo. Lo scontrino, da anni considerato un elemento centrale della difesa di Sempio, torna dunque a sollevare dubbi e domande cruciali, rendendo sempre più complesso il caso di Garlasco.

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