Massimo Boldi ha recentemente ricevuto un premio importante, il “Premio Speciale Arte della Comicità Italiana”, consegnato dal ministero della Cultura durante la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma. In un’intervista esclusiva con la rivista Gente, ha aperto il suo cuore sui suoi esordi, risalenti agli anni ’70, quando era batterista in un gruppo chiamato La Pattuglia Azzurra e si esibiva in balere, riproducendo brani dei Beatles.
Un palcoscenico che ha cambiato tutto
Il punto di svolta nella vita di Massimo Boldi è arrivato con il suo ingresso al Derby di Milano, un locale rinomato che ha rappresentato un crocevia per molti artisti emergenti. Boldi ha descritto il Derby come un luogo dove comicità e musica si mescolavano in armonia, diventando il quartier generale di talenti come Diego Abatantuono e Teo Teocoli. Non solo artisti, ma anche politici del calibro di Bettino Craxi frequentavano il locale, rendendolo un vero e proprio centro culturale dell’epoca.
Bettino Craxi ha avuto un ruolo fondamentale nel lancio della carriera di Boldi. L’ex politico, appassionato di cabaret, era un abituale spettatore delle sue performance al Derby e, nel 1977, lo invitò a esibirsi a casa sua, dove presenziavano nomi illustri come Ornella Vanoni e Renato Pozzetto. Durante quella serata, Craxi presentò Boldi a Silvio Berlusconi, che in seguito avrebbe dato vita a Telemilano 58, e così la strada per il successo si è aperta per il comico brianzolo.
Il legame con Silvio Berlusconi
Nell’intervista, Boldi ha sottolineato l’ammirazione di Berlusconi per il suo modo di esprimersi e i suoi personaggi. Il comico ha saputo catturare l’attenzione di Berlusconi, che si divertiva a rivedere gli sketch di Boldi, in particolare quelli del suo primo personaggio di successo, Fidelio Cam, un mobiliere brianzolo dalle battute inconfondibili. Tuttavia, il loro rapporto professionale ha subito una scossa alla fine degli anni ’80, quando Boldi decise di accettare una proposta dalla Rai per il programma Fantastico.
Questa scelta non fu ben accolta da Berlusconi, che inizialmente reagì con ostilità, ma eventualmente ammorbidì la sua posizione. Un giorno, dopo una discussione, Berlusconi propose a Boldi un accordo vantaggioso: due miliardi e mezzo di lire come “regalo”, a condizione che il comico firmasse un nuovo contratto con lui. Inoltre, ogni giorno trascorso in azienda sarebbe stato retribuito con dieci milioni di lire. Questo episodio segnò una fase cruciale nella carriera di Boldi, rimarcando la complessità delle relazioni con i suoi colleghi e l’ambiente televisivo dell’epoca.
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