La scomparsa di una leggenda del cinema
L’attore svedese BJÖRN ANDRÉSEN, noto per il suo ruolo iconico nel film “Morte a Venezia” di LUCHINO VISCONTI, è morto il 25 ottobre 2025 a Stoccolma all’età di 70 anni. La sua figura, rappresentata come giovane e attraente nel capolavoro viscontiano, ha segnato un’epoca nel panorama cinematografico. La notizia della sua morte è stata confermata dal co-regista Kristian Petri, che ha collaborato con ANDRÉSEN nel documentario “The Most Beautiful Boy In The World” del 2021.
ANDRÉSEN ha guadagnato notorietà all’età di 15 anni, quando è stato scelto da VISCONTI per interpretare Tadzio, il giovane protagonista che suscita l’interesse dell’intellettuale interpretato da DIRK BOGARDE. Questo ruolo lo ha catapultato alla fama, portandolo ad affrontare una serie di conseguenze inaspettate legate alla celebrazione e alla pressione della notorietà. La storia di Tadzio, tratta dall’opera di THOMAS MANN, ha catturato l’immaginazione del pubblico e ha fatto di ANDRÉSEN un simbolo di bellezza e fragilità.
Ricordi e difficoltà di una gioventù in primo piano
Alla première di “Morte a Venezia”, VISCONTI definì ANDRÉSEN “il ragazzo più bello del mondo”. Tuttavia, l’attore stesso avrebbe successivamente descritto questo appellativo come una vera e propria maledizione. Crescendo, ANDRÉSEN ha rivelato molti degli effetti negativi della celebrità, iniziando a manifestare le sue esperienze complesse e talvolta traumatiche legate al successo precoce.
In una serie di interviste, ANDRÉSEN ha parlato apertamente delle pressioni e delle situazioni imbarazzanti che ha dovuto affrontare. Tra queste, un episodio significativo si è verificato quando, a soli 16 anni, fu portato da VISCONTI in un locale gay, dove ha vissuto un’esperienza che lo ha profondamente turbato. Nonostante non fosse omofobo, la situazione lo ha messo a disagio, facendolo sentire vulnerabile e incompreso.
Le conseguenze della fama sulla vita personale
ANDRÉSEN ha descritto gli eventi di quella serata con grande chiarezza, rivelando come i camerieri del locale lo guardassero con un interesse indesiderato. Ha riflettuto su come non potesse reagire a quella situazione, poiché avrebbe comportato un isolamento sociale in un momento già difficile. Questa esperienza è stata solo una delle tante che hanno contribuito a formare il suo rapporto complesso con la fama e la sua immagine pubblica.
Dopo l’uscita di “Morte a Venezia”, il rapporto tra ANDRÉSEN e VISCONTI si è interrotto. L’attore ha spiegato come il marchio di “più bello del mondo” abbia influenzato non solo la sua vita professionale ma anche quella privata. In diverse interviste, ha condiviso la frustrazione di sentirsi come un “animale esotico in gabbia”, evidenziando le sfide psicologiche e sociali causate dalla sua celebrità precoce.
Unisciti alla Community su WhatsApp!
Non perderti le anticipazioni, i gossip e le news esclusive sulle tue serie turche preferite. Entra nella nostra community ufficiale e scopri tutto prima degli altri.
Entra nella Community