Il simbolismo del tempo in Jujutsu Kaisen
Nella seconda stagione di Jujutsu Kaisen, uno degli eventi più profondi e commoventi è caratterizzato da un dettaglio visivo che è passato inosservato a molti: un orologio senza lancette. Questo elemento è stato lasciato intenzionalmente dal regista della serie per comunicare un messaggio potente e toccante. L’orologio, presente nell’episodio 20, rappresenta un simbolo del destino imminente di Nanami e della sua evoluzione personale nel contesto della trama.
Due anni dopo la prima messa in onda dell’episodio, il regista ha chiarito il significato di questo particolare dettaglio. Durante l’arco narrativo dello Shibuya Incident, la serie ha raggiunto un’intensità drammatica straordinaria. Dopo che Satoru Gojo viene catturato nel Regno della Prigione, i protagonisti affrontano una serie di maledizioni letali. Questa escalation di tensione raggiunge il suo culmine con Nanami, che funge da mentore per Yuji durante tutta la storia.
L’orologio di Nanami e il suo significato profondo
L’episodio offre uno dei momenti più delicati, incentrato sul contrario del tempo: l’orologio di Nanami, inquadrato senza lancette. Yuji Tokuno, il regista dell’episodio, ha condiviso sulla sua piattaforma social l’intento dietro questa scelta: evidenziare che l’assenza delle lancette non è stata casuale. La mancanza di indicazioni orarie riflette, infatti, la liberazione di Nanami dalle pressioni quotidiane, dalle responsabilità e dalla sofferenza. In questo modo, il personaggio abbandona il mondo delle maledizioni e degli orrori che tanto disprezzava.
Il concetto centrale è che per Nanami, il tempo smette di scorrere. Non è più soggetto al ritmo frenetico della vita e alle aspettative esterne. L’orologio fermo diventa, quindi, un simbolo di libertà e riposo, un riconoscimento del fatto che possa finalmente godersi un momento di pausa dalla sua lotta interiore e dai conflitti esterni. Si tratta di una “meritata vacanza” dalla competizione e dalle sfide che lo hanno accompagnato.
Un tocco visivo che arricchisce la narrazione
Questo piccolo ma significativo dettaglio visivo, sebbene possa passare inosservato in un contesto emotivamente carico, si rivela fondamentale per comprendere la condizione di Nanami. In un racconto dove il dolore e la sofferenza sono spesso enfatizzati, l’orologio silenzioso diventa un potente simbolo di quiete e introspezione. La scelta di non far notare subito l’assenza delle lancette dimostra un approccio narrativo interessante e rispettoso nei confronti del personaggio e della sua evoluzione.
Infine, mentre Yuji lotta con la perdita del suo mentore e trova la forza di andare avanti grazie all’aiuto di Aoi Todo, quegli attimi di silenzio e riflessione sul significato dell’orologio diventano incisivi nella percezione del pubblico. Ciò che separa questi momenti non è solo la distanza fisica dallo schermo, ma anche il delicato spazio fra parola e immagine, dove l’assenza di una lancetta può esprimere sentimenti più complessi e intensi di mille dialoghi. Jujutsu Kaisen riesce quindi a trasmettere emozioni profonde attraverso la cura nei dettagli, rendendo ogni scena memorabile e significativa.
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