La rinascita di Jennifer Lawrence dopo un periodo di silenzio
Dopo un lungo allontanamento dal grande schermo, Jennifer Lawrence torna a farsi sentire e racconta le sue esperienze tra serenità e paure. L’attrice, conosciuta per il suo talento e la sua presenza carismatica, affronta ora una nuova sfida con “Die My Love”, dove recita accanto a ROBERT PATTINSON. Questo film segna un capitolo importante nella sua carriera, portandola a riappropriarsi della sua voce creativa e della consapevolezza interiore.
Nel contesto scintillante degli Oscar e dei red carpet, spesso dimentichiamo che anche le celebrità hanno bisogno di spazi di silenzio. JENNIFER LAWRENCE ha recentemente rivelato come questo distacco da HOLLYWOOD non fosse solo una scelta artistica, ma un atto di sopravvivenza. Dopo il successo di “Joy” nel 2015 e la sua quarta candidatura agli Oscar, l’attrice ha attraversato una fase difficile, con titoli come “Passengers”, “mother!”, “Red Sparrow” e “Dark Phoenix” che non hanno soddisfatto le attese di pubblico e critica. Questa sequenza di insuccessi l’ha spinta a fermarsi, scegliendo di ritirarsi per due anni dall’industria cinematografica, un periodo dedicato alla riflessione e al ripristino della sua sanità mentale.
Un momento di introspezione e crescita personale
Nell’ambito di un’intervista a “The Graham Norton Show”, LAWRENCE ha condiviso con sincerità il suo percorso durante questa pausa: “Mi sono presa un po’ di tempo. Ho lavorato per tutti i miei vent’anni e poi mi sono chiesta… che cosa c’è là fuori? Che cosa mi sono persa?” La sua ammissione sulla paura di non riuscire a rientrare a HOLLYWOOD rivela un lato vulnerabile dell’attrice: “Ero in pace con quella possibilità. HOLLYWOOD è tanto… Penso che sarei stata okay, ma anche davvero triste. Non lo so.” Queste parole delineano un delicato equilibrio tra consapevolezza e timore, libertà e abitudine, evidenziando il complesso rapporto che ha con il suo lavoro.
Nel 2021, parlando con “Vanity Fair”, aveva già espresso un sentimento di delusione professionale, affermando: “Non stavo offrendo la qualità che avrei dovuto. Credo che tutti si fossero stancati di me. Mi ero stancata anch’io di me stessa.” Questa autocritica segnala una lotta interiore, rivelando quanto fosse importante per lei soddisfare le aspettative altrui, un comportamento che alla fine l’ha portata a sentirsi esaurita.
Il supporto degli amici e il ritorno alla luce
Justine Polsky, storica amica e produttrice di LAWRENCE, ha sintetizzato questa fase di metamorfosi: “Il protocollo della celebrità stava uccidendo il suo spirito creativo, mandando in tilt la sua bussola. Così è sparita, ed è stata probabilmente la cosa più responsabile per proteggere i suoi doni – e la sua sanità mentale.” Questo commento sottolinea il valore di una pausa necessaria, un momento per recuperare la libertà creativa e ritrovare sé stessa.
Oggi Jennifer LAWRENCE si riaffaccia al mondo del cinema con una rinnovata energia. Dopo aver partecipato al film corale di Adam McKay “Don’t Look Up”, la vedremo nel prossimo progetto “Die My Love” di Lynne Ramsay, in cui interpreta una donna confrontata con le sfide di maternità e la voglia di fuga. La pellicola, che sarà presentata alla Festa del Cinema di Roma e uscirà il 7 novembre con Mubi, promette di esplorare la complessità emotiva e psicologica della protagonista, offrendo così una nuova opportunità all’attrice di brillare in modo diverso rispetto al passato.
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