Esplosione all’abitazione di Sigfrido Ranucci a Pomezia
Nella tarda serata di giovedì 16 ottobre, una violenta esplosione ha colpito l’auto del giornalista e conduttore del programma Report, Sigfrido Ranucci, davanti alla sua casa a Pomezia, causando danni significativi a due vetture parcheggiate. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma l’episodio ha suscitato grande preoccupazione tra i residenti della zona.
Intorno alle 22:00, un ordigno è esploso nella località di Campo Ascolano, nel comune di Pomezia, situato alle porte di Roma. Le auto coinvolte appartenevano a Ranucci e a sua figlia, che solo poco prima erano rientrate a casa. L’esplosione ha ridotto le vetture in cenere, lasciando il segno anche su altre parti dell’abitazione, incluso il cancello d’ingresso.
Dettagli sull’attentato e conseguenze
A seguito della doppia esplosione, che si è verificata in rapida successione, sono intervenuti prontamente carabinieri, vigili del fuoco e agenti Digos per avviare le indagini del caso. Ranucci, contattato telefonicamente, ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza di sua figlia, che era tornata a casa solo venti minuti prima dell’incidente. In una prima dichiarazione rilasciata, ha sottolineato quanto fosse stata vicina a un potenziale pericolo mortale.
Nonostante la gravità della situazione, fortunatamente nessuno è rimasto ferito nell’attentato. Tuttavia, Ranucci ha rivelato che questo evento è solo l’ultimo di una serie di minacce ricevute negli ultimi mesi. Egli stesso ha dichiarato di essere sotto scorta dal 2014, a causa di precedenti intimidazioni legate alla sua attività professionale.
Le indagini e la natura dell’ordigno
Attualmente, le forze dell’ordine stanno cercando di determinare la natura dell’ordigno utilizzato. Secondo le prime analisi condotte dagli artificieri, si sospetta che sia stato realizzato artigianalmente con almeno un chilo di esplosivo. Ranucci ha confermato che questi eventi non sono isolati, portando alla luce minacce e intimidazioni che si sono manifestate negli ultimi tempi senza essere rese pubbliche.
Il giornalista ha dichiarato di aver trovato proiettili della P38 nei pressi della sua abitazione e ha menzionato un elenco di situazioni inquietanti che hanno caratterizzato il suo quotidiano. Ha incluso nel suo racconto anche un recente tentativo di delegittimazione nei suoi confronti, sottolinenando che queste intimidazioni potrebbero essere correlate ai temi delicati che affronta nel suo programma.
La ripresa delle trasmissioni di Report e le nuove inchieste
Con la ripresa delle trasmissioni di Report prevista per il prossimo 26 ottobre, Ranucci ha messo in evidenza come la coincidenza temporale con l’annuncio dei nuovi temi delle inchieste possa suggerire un collegamento tra le minacce subite e la sua attività professionale. Le nuove puntate toccheranno argomenti di grande rilevanza come i finanziamenti a cultura, scuola e università, energia eolica, banche e sanità pubblica.
La situazione attuale ha sollevato interrogativi sulla libertà di informazione e sulla sicurezza dei giornalisti. La reazione della comunità e delle autorità sarà fondamentale per garantire un ambiente sicuro per chi svolge un ruolo così delicato nel panorama mediatico italiano. La speranza è che si faccia chiarezza rapidamente sulle motivazioni alla base di questo attentato e che si assicurino i responsabili alla giustizia.
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