Martin Scorsese ricorda il seminario: l’esperienza con i preti e l’espulsione dalla struttura

Il viaggio di Martin Scorsese verso il cinema

Martin Scorsese, regista di fama mondiale, ha intrapreso un percorso che inizialmente lo aveva portato a considerare la via del sacerdozio. Questa scelta, sebbene influenzata dalla sua profonda connessione con la religione, è stata poi superata dalla sua passione per il cinema. La sua opera, caratterizzata da forti elementi religiosi e riflessioni teologiche, ha sempre dimostrato un legame intrinseco con i temi spirituali e umani.

Non è solo un caso che molti dei suoi film esplorino questioni morali e filosofiche mentre affrontano il conflitto tra fede e dubbio. I titoli come “L’ultima tentazione di Cristo” e “Silence” rappresentano chiaramente il suo interesse per la spiritualità e la ricerca della verità. Tuttavia, in un recente documentario, Scorsese ha rivelato una parte molto personale della sua vita: il tempo trascorso in seminario prima di scegliere di seguire il cammino del cinema.

La gioventù di un futuro regista

Nella nuova docu-serie “Mr. Scorsese”, diretta da Rebecca Miller e presentata al New York Film Festival, viene messo in luce il passato del regista. Durante la sua infanzia, il giovane Scorsese scoprì la religione partecipando alla sua prima messa nella Cattedrale di San Patrizio a New York City. Questo evento fu fondamentale per il suo sviluppo spirituale, spingendolo a cercare un’educazione religiosa che avrebbe influenzato la sua vita nei modi più impensabili.

Martin Scorsese ricorda il seminario: l’esperienza con i preti e l’espulsione dalla struttura

Scorsese descrive il seminario preparatorio come un luogo di esperienze contrastanti. Inizialmente si sentiva a proprio agio, ma man mano che cresceva, il suo interesse per il mondo esterno cominciò a prevalere sulla sua dedizione religiosa. Le nuove influenze culturali degli anni sessanta, come il rock and roll, iniziarono a plasmare la sua visione del mondo, portandolo a esplorare la complessità dei sentimenti umani, in particolare nelle relazioni interpersonali.

Un cambio di rotta verso la cinematografia

Dopo aver valutato la sua strada, Scorsese giunse alla conclusione che il sacerdozio non era il suo destino. Nella docu-serie, racconta di come cercasse di rimanere, ma le sue azioni portarono a un intervento da parte della famiglia. Il seminario divenne un’esperienza difficile, in parte a causa del suo comportamento. Nonostante non vengano specificati i dettagli delle sue marachelle, risulta evidente che ci fosse una curiosità intensa e un desiderio di esplorare temi più ampi, come il sesso e la violenza, che sono stati ripetutamente affrontati nella sua filmografia.

Scorsese si laureò in lingua inglese presso il Washington Square College della New York University e successivamente ottenne un master. Nel 1967 debuttò come regista con “Chi sta bussando alla mia porta”, un’opera che segnò l’inizio di una carriera impressionante. Da allora ha creato una serie di film iconici come “Taxi Driver”, “Toro scatenato”, “Quei bravi ragazzi”, “Casinò”, “Gangs of New York” e “The Irishman”. Oltre a ricevere numerose nomination all’Oscar, vinse il premio come miglior regista nel 2006 per “The Departed – Il bene e il male”.

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