Un Viaggio nel Passato: Giampiero Mughini si Riscopre
Dopo una lunga assenza dal piccolo schermo, Giampiero Mughini, noto giornalista e scrittore, si racconta in un’intervista rivelatrice. La sua vita è stata una costante alternanza tra il mondo del giornalismo e la televisione, ma ora queste esperienze sono racchiuse tra le mura della sua abitazione, dove si trova circondato da una biblioteca che non è più solo un rifugio, ma un’opportunità economica.
Una Collezione Preziosa: Libri e Ricordi
Mughini, con la sua tipica franchezza, confessa di aver sempre avuto difficoltà a mettere da parte qualcosa per il futuro, tranne la sua collezione di libri. Si tratta di un patrimonio inestimabile, composto da 20.000 a 25.000 volumi, tra cui prime edizioni di autori iconici come Cesare Pavese, Italo Calvino e Leonardo Sciascia. “Non ho saputo accumulare beni, ma i miei libri sono ciò che porto con me”, afferma, sottolineando l’importanza di questi testi nella sua vita.
Un Legame Affettivo con i Libri
Tra i libri che Mughini ha deciso di mettere in vendita, alcuni rimarranno sempre invendibili per il loro valore storico ed emotivo. Tre opere rare di Italo Svevo e i testi di Umberto Saba, che evocano ricordi di un saggio scritto su Trieste, rimarranno nella sua collezione. “Carlo Dossi era un autore che ammiravo moltissimo, e sento di avere molto in comune con lui”, rivela Mughini, evidenziando il profondo legame tra autore e lettore.
Il Futuro e la Televisione: Un Ricordo Sbiadito
La sua relazione con il mondo della televisione, che lo ha visto protagonista per anni, ora appare lontana. Mughini spiega che la sua uscita dalle scene è stata influenzata da problemi di salute: “Ho affrontato delle difficoltà, adesso sto meglio, ma mi è stato detto con chiarezza che devo imparare a gestire la mia vecchiaia”. Questo cambiamento di prospettiva ha anche portato a una certa disillusione riguardo al panorama televisivo attuale.
Un Nuovo Inizio: Scrivere per Il Foglio
Oggi, l’unico impegno di Mughini è la sua collaborazione con Il Foglio, dove scrive ogni martedì. Con ironia, commenta che questo lavoro gli consente di seguire una “dieta intermittente”, facendo riferimento alle sue sfide economiche. Tali parole mettono in luce un equilibrio delicato tra orgoglio professionale e difficoltà finanziarie.
In questo racconto personale, la figura di Mughini emerge con grande umanità, un uomo che, nonostante le avversità, mantiene viva la sua passione per la letteratura e il pensiero critico. È triste vedere un pezzo di storia del giornalismo italiano trovarsi in questa posizione, ma suscita anche una riflessione: quanto è importante conservare le nostre passioni anche nei momenti difficili? E voi, cari lettori, quali sono i vostri “libri preziosi” che non vendereste mai?
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