Le Nuove Accuse di Alessandro Basciano a Sophie Codegoni
Alessandro Basciano ha riallacciato i fili della polemica con la sua ex compagna, Sophie Codegoni. I rapporti tra i due continuano a essere tesi, accentuati dalla controversa questione del braccialetto elettronico non indossato, che ha sollevato un gran dibattito. Nel frattempo, Sophie è impegnata nella Milano Fashion Week e ha deciso di mantenere il riserbo sulla situazione, tutelando anche la privacy della loro figlia Celine. Basciano, recentemente ospite del programma radiofonico La Zanzara, ha parlato delle ripercussioni che questa vicenda ha avuto sulla sua vita e ha lanciato un appello a tutti i padri in simili circostanze.
Una Difesa Appassionata
Durante l’intervento, Basciano ha ribadito di non aver mai alzato le mani su Sophie, affermando: “Ci sono stati insulti, la nostra era una relazione tossica, ma le parolacce sono comuni anche tra i bambini!”. Ha anche sottolineato come la sua notorietà abbia amplificato il dramma: “Il codice rosso è stato usato come arma contro di me, ciò che è accaduto è stato una vera e propria campagna di disinformazione sul mio conto”.
Accuse Seriamente Sostenute
Basciano ha continuato a esprimere il suo dissenso, dichiarando: “La violenza sulle donne è stata strumentalizzata nel mio caso. Parlo da uomo che ha subito un trauma profondo. Sono passato settimane senza vedere mia figlia, questa è la vera violenza! Essere messi alla gogna è devastante”. I suoi commenti hanno trovato eco nella psicologa che lo sta seguendo, la quale ha dimostrato attraverso test scientifici che Basciano non rappresenta un pericolo. “La mia ex deve chiedere scusa non a me, ma a tutte le donne realmente vittime di violenza”, ha concluso con forza.
La Replica della Giornalista Annarita Briganti
In studio, la giornalista Annarita Briganti ha contestato l’atteggiamento di Basciano, sostenendo che: “La violenza verbale è altrettanto dannosa di quella fisica”. Ha avvertito riguardo all’impatto che le parole possono avere sulla salute mentale delle donne e ha criticato il suo approccio nei confronti del provvedimento del braccialetto elettronico, sottolineando la mancanza di rispetto verso tale misura. “Smettila di tirare in ballo Sophie; questa non è la sede per parlare di lei”, ha aggiunto. La Briganti ha messo in discussione la legittimità delle accuse di Basciano, affermando che non è possibile paragonare le sue esperienze alla violenza subita dalle donne.
Un Appello ai Padri
Sentendosi attaccato, Basciano ha risposto con fervore: “Ci sono uomini che finiscono per compiere gesti estremi a causa della stigmatizzazione. Io voglio rappresentare quei padri che si trovano a dover affrontare ingiustizie. Non ho commesso i crimini di cui sono accusato e questa situazione mi ha portato a perdere gran parte del mio lavoro. Inoltre, le spese per l’asilo privato sono schiaccianti!”
Non posso fare a meno di provare un mix di emozioni nel seguire questa storia. Da un lato, mi rendo conto della complessità delle relazioni e delle violenze invisibili che spesso non vengono riconosciute. Dall’altro, trovo difficile giustificare le parole di Basciano, specialmente quando parla di violenza subita. Come possiamo bilanciare le esperienze personali con la realtà delle vittime? È evidente che ci sono molte sfumature in questa vicenda. Voi cosa ne pensate? Ci sono davvero effetti comparabili tra violenze di genere e situazioni di accuse infondate? Discutiamone!
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