L’incanto: Pupi Avati esplora la magia del cinema nella clip del nuovo film di Tomaso Pessina

Un viaggio nel cinema con L’incanto

Il nuovo documentario di Tomaso Pessina, intitolato L’incanto, si avvale della presenza di un’importante figura del cinema italiano, PUPI AVATI. Questo progetto cinematografico si propone di esplorare la magia del cinema attraverso aneddoti tratti dai set e dalle esperienze personali del regista. La presentazione del film avverrà durante l’82esima Mostra del Cinema di Venezia, il 4 settembre, nell’ambito delle Giornate degli autori, promettendo di catturare l’interesse degli appassionati di cinematografia.

L’incanto offre uno sguardo inedito sulla creatività e sull’immaginazione che caratterizzano il mondo del cinema. Una breve clip mostrata in anteprima su Movieplayer.it riesce a trasmettere efficacemente le emozioni e i messaggi del film. PUPI AVATI racconta una scena suggestiva in cui dei bambini corrono in un prato, immaginando di partecipare a una gara tra angeli invisibili agli occhi degli adulti. Questa visione si concretizza grazie all’uso dell’animazione, che reinventa momenti significativi della sua opera.

Ritorno alla Mostra del Cinema di Venezia

Questo non è il primo contributo di Pessina alla Mostra del Cinema di Venezia; egli ha già partecipato con il suo precedente lavoro, Emilio Vedova, dalla parte del naufragio, interpretato da Toni Servillo. Con L’incanto, ritorna a Venezia per offrire un’esperienza cinematografica che celebra le emozioni legate alla visione di un film. Il documentario si erge come una riflessione profonda sulla bellezza del cinema e delle storie narrate, cercando di rinnovare l’interesse nei confronti della settima arte.

L’incanto: Pupi Avati esplora la magia del cinema nella clip del nuovo film di Tomaso Pessina

Un omaggio al passato e al cinema d’autore

Uno degli element importanti del film è il legame con il luogo che ospita questa narrazione: l’Odeon di Milano, un iconico edificio Art Déco inaugurato nel 1929. Qui si intrecciano le vite dei protagonisti, incluso AVATI, il cui bisnonno progettò il cinema che ora giace chiuso. Questo spazio ha fatto parte dell’immaginario collettivo di numerose generazioni, ma si prepara a trasformarsi in un moderno centro commerciale di lusso, rappresentando così una significativa perdita per il patrimonio culturale.

L’incanto, quindi, si sviluppa come una narrazione che unisce il racconto personale di AVATI con la grande storia del cinema, evidenziando un legame familiare profondo. Il documentario tocca temi come memoria, appartenenza e l’immaginario collettivo, combinando conversazioni intime con materiali d’archivio e scene originali dei film di AVATI.

Il significato di “incanto”

Al centro della narrazione si trova un forte senso di appartenenza: a una famiglia, a un paesaggio e, naturalmente, al cinema stesso. Questo documentario si interroga sul significato profondo di “incanto”, cercando di comprenderne la vera essenza. Nella pellicola, viene richiamato un passaggio tratto dal film Una gita scolastica, dove il personaggio di Carlo Delle Piane descrive l’incanto come uno spirito benevolo che accompagna i viaggiatori nelle loro esperienze.

Secondo le parole di Pessina, il concetto di incanto è stato tradotto visivamente attraverso l’animazione. Le sequenze iconiche dei film di AVATI sono reinterpretate mediante la tecnica del Rotoscoping, con illustrazioni originali dell’artista Elisabetta Bianchi. L’animazione diventa così un linguaggio che va oltre la semplice decorazione, creando nuove modalità di fruizione e ampliando il concetto di meraviglia insito nei film di AVATI.

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