La Grazia, recensione del film di Paolo Sorrentino con Toni Servillo protagonisti

Il ritorno di Paolo Sorrentino a Venezia

Paolo Sorrentino fa nuovamente il suo ingresso alla Mostra del Cinema di Venezia con un’opera intitolata La Grazia. Questo film segna l’apertura dell’edizione 2025 e offre una visione intima e politica del protagonista, interpretato da Toni Servillo. Dopo aver lasciato il Lido quattro anni fa con il Gran Premio della Giuria per È stata la mano di Dio, ci sono molte aspettative per questo nuovo lavoro che potrebbe portare a un altro riconoscimento importante.

Sebbene sia prematuro parlare di premi dopo la visione di un solo film in concorso, l’alta qualità della pellicola suggerisce la possibilità che Sorrentino possa ottenere un nuovo successo. La distribuzione è prevista per il 15 gennaio da parte di PiperFilm, il che rende l’attenzione sul film ancora più intensa in questo momento.

Un’opera complessa e avvincente

La Grazia è stata presentata in anteprima alla stampa durante la Mostra del Cinema di Venezia 2025, facendo sorprendere i critici per la sua profondità e per i temi affrontati. Sebbene sia audace definire questa opera come la migliore di Sorrentino, è chiaro che il film ha raggiunto risultati significativi, riuscendo a bilanciare elementi di intimità con questioni di rilevanza sociale. La narrativa si focalizza sul Presidente della Repubblica, impersonato da Toni Servillo, che si trova a vivere gli ultimi sei mesi del suo mandato e ad affrontare una serie di sfide sia personali che professionali.

La Grazia, recensione del film di Paolo Sorrentino con Toni Servillo protagonisti

Tra le questioni da risolvere vi è la necessità di firmare un disegno di legge sull’eutanasia e la richiesta di grazia per due detenuti. Questi elementi creano una trama densa di tensione e conflitto, esplorando le sfide del potere e le responsabilità civili di un leader in procinto di lasciare l’incarico. Ogni nodo da sciogliere presenta problematiche delicate che richiedono attenzione e riflessione.

Relazione padre-figlia nel cuore del film

Al fianco di Mariano De Santis, il Presidente, c’è la figlia Dorotea, che offre una prospettiva fresca e significativa nel corso della narrazione. Interpretata da Anna Ferzetti, la figura di Dorotea è fondamentale per la costruzione emotiva del film. Il loro rapporto si sviluppa attraverso dialoghi incisivi, sguardi carichi di emozione e momenti di silenzio che parlano tanto quanto le parole. La figlia, con la sua apertura mentale, riesce a influenzare il pensiero del padre, proponendo un viaggio che lo porta a confrontarsi con la “bellezza del dubbio”, un concetto chiave che Sorrentino associa al tema della grazia.

Questo legame complesso e profondo è il fulcro attorno al quale ruotano altre figure secondarie, anch’esse ben delineate e memorabili. Sorrentino ha sempre dimostrato una straordinaria abilità nel creare personaggi secondari indimenticabili, e in La Grazia, uno di questi è Coco Valori, che regala battute che entreranno nella storia dei cult del regista. La performance di Milvia Marigliano nel ruolo di Coco è particolarmente degna di nota e contribuisce a rendere il film ancora più ricco e variegato.

Elementi distintivi del cinema di Sorrentino

La Grazia riassume diversi aspetti caratteristici del lavoro di Paolo Sorrentino, inclusa l’ironia, la cura maniacale nell’inquadratura, e dialoghi incisivi e profondi. Con un’occhiata attenta sulla Città Eterna, il film riesce a dare vita a Roma in modo unico, conferendole un’importanza che arricchisce ulteriormente la storia. Questa nuova opera non solo segna un ritorno al suo ambiente cinematografico preferito, ma riesce anche a fondere elementi di introspezione personale con una narrazione più ampia sui dilemmi morali e sociali.

La Grazia è dunque un film potente e stimolante, capace di far riflettere gli spettatori sui dilemmi esistenziali e sulle scelte difficili che ogni individuo è chiamato a fare nella propria vita. Con questo lavoro, Paolo Sorrentino riesce a catturare l’essenza di ciò che significa essere umani, offrendo uno spaccato di vita che invita alla contemplazione e alla discussione.

Conclusioni sul nuovo capitolo di Sorrentino

Il film di Paolo Sorrentino, La Grazia, ha tutte le potenzialità per avere un impatto significativo nella rassegna di quest’anno a Venezia. La settima collaborazione tra il regista e Toni Servillo si rivela promettente, grazie all’interpretazione intensa dell’attore, supportata da quella della talentuosa Anna Ferzetti. Anche l’uso astuto dell’ironia e la presenza di personaggi di grande spessore come Coco Valori dimostrano la continua evoluzione artistica di Sorrentino, che riesce così a sfidare e coinvolgere anche i critici più scettici. In questo modo, La Grazia si preannuncia come un’opera che merita di essere vista e discussa, contribuendo in modo prezioso al panorama cinematografico contemporaneo.

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