John Goodman ha ricordato alcune tappe significative della sua carriera, ponendo l’accento sulla sua esperienza durante le riprese del film I Flintstones del 1994, diretto da Brian Levant. Intervistato da una rivista di intrattenimento, l’attore ha condiviso i suoi ricordi legati al lavoro con Elizabeth Taylor, che interpretava Pearl Slaghoople, la madre di Wilma Flintstone. A distanza di anni, Goodman custodisce un ricordo vivido di quei giorni sul set, contrassegnati dalla presenza di una delle stelle più iconiche del cinema di Hollywood.
Durante la lavorazione de I Flintstones, John Goodman ha avuto l’opportunitĂ di interagire con Elizabeth Taylor, descrivendola come “mia suocera”, in virtĂą del suo ruolo nella pellicola. Una delle scene includeva una caduta della Taylor, che non passò inosservata; tutto il cast si radunò attorno a lei, dimostrando grande preoccupazione e rispetto. Goodman ricordava di aver scambiato qualche parola con l’attrice mentre era a terra, e colse l’occasione per farla parlare di Richard Burton, suo marito e attore di spicco. Questo momento, oltre a rappresentare una pausa nelle riprese, è rimasto impresso nella memoria di Goodman poichĂ© I Flintstones si rivelò essere l’ultimo film di Elizabeth Taylor sul grande schermo.
Elizabeth Taylor possedeva un’aura inconfondibile, che emergeva anche nei dettagli più minuti. Elizabeth Perkins ha rivelato che la Taylor non si separava mai dal suo profumo White Diamonds e pretendeva che ogni cosa attorno a lei fosse di colore viola, riflettendo così il suo stile e la sua personalità , ormai leggendaria. Questi racconti evidenziano il fascino e l’attenzione che la diva dedicava alla propria immagine pubblica, anche nel contesto di un film che coniugava comicità e un’atmosfera familiare.
Considerata una delle figure più celebri e riconoscibili del cinema classico di Hollywood, Elizabeth Taylor era famosa non solo per le sue performance sul grande schermo, ma anche per la sua vita personale turbolenta e per i numerosi matrimoni. L’attrice si sposò otto volte con sette uomini diversi, un aspetto che caratterizzò sia la sua immagine pubblica che le sue apparizioni professionali. Tra le sue unioni più celebri, spicca quella con Richard Burton, con cui convolò a nozze due volte: dal 1964 al 1974 e poi nuovamente dal 1975 al 1976.
La sua esistenza si intrecciava frequentemente con il mondo del cinema, come dimostrato dal famoso ruolo di Cleopatra, dove mise in mostra non solo le sue abilitĂ recitative ma anche il suo innegabile fascino. La carriera di Taylor è stata costellata di film iconici, premi prestigiosi e aspettative elevate. John Goodman ha evidenziato come l’incontro con un gigante del cinema come lei, “all’apice della sua vita e della sua carriera”, sia stata un’esperienza da considerare un vero privilegio.
I Flintstones si distinse per essere un adattamento live-action della celebre serie animata, presentando un cast composto da nomi noti. John Goodman assunse il ruolo di Fred Flintstone, affiancato da Rick Moranis nei panni di Barney Rubble e da Elizabeth Perkins come Wilma. Rosie O’Donnell interpretava Betty Rubble, mentre Kyle MacLachlan prestava volto al villain Rocco Detritis. Inoltre, Halle Berry entrò a far parte del cast nel ruolo della segretaria Ambra Cristal.
Il film, uscito nel 1994, ottenne un buon successo commerciale, rivelandosi adatto a un pubblico di tutte le etĂ grazie a una miscela di umorismo, effetti visivi e una certa nostalgia per la serie originale. Il forte affiatamento tra i protagonisti e l’attenzione ai dettagli hanno contribuito a rendere la pellicola uno dei titoli piĂą memorabili degli anni ’90. Nel 2000 fu realizzato un prequel, I Flintstones in Viva Rock Vegas, con un cast completamente rinnovato, incluso Mark Addy e William Baldwin. Tuttavia, questo secondo film non riuscì a catturare la stessa attenzione del primo, probabilmente per la mancanza dell’affiatato cast originario che aveva fatto la fortuna del progetto.
John Goodman ha così lasciato il segno nel panorama cinematografico non solo attraverso i suoi ruoli, ma anche per i ricordi di incontri con leggende come Elizabeth Taylor, diventate simboli di un’epoca e di una cultura cinematografica che continua a influenzare il settore.