Umberto Contarello: Un Debutto da Regista con “L’infinito”
Oggi in TV non si parla solo di soap e fiction, ma anche di un evento imperdibile: il debutto alla regia di Umberto Contarello, un autore già noto per le sue sceneggiature di successo. Con il suo film L’infinito, Contarello offre una panoramica lirica e coinvolgente della vita di uno sceneggiatore, rappresentando la sua visione artistica unica.
Un Conversazione Profonda sulla Creatività
Incontriamo Contarello in un elegante hotel nel cuore di Roma, dove ci svela i suoi pensieri sulla scrittura e sul cinema. “Cerco di non parlare solo di cinema”, spiega, “perché altrimenti sarebbe una noia infinita. Così parlo di poesia o musica. Questi elementi arricchiscono il racconto e permettono una sintesi intrigante.” È chiaro che il suo approccio è tutt’altro che convenzionale.
La Trama di “L’infinito”
Nel film, Contarello interpreta il protagonista che discute con la giovane sceneggiatrice Marianna (Carolina Sala) sull’importanza delle scene inutili. Un concetto che sfida le regole tradizionali del cinema, spingendo verso una narrazione meno rigida. “Le scene inutili permettono allo spettatore di creare il proprio film”, afferma il regista, richiamando la filosofia musicale di Miles Davis.
Collaborazioni e Influenze
Contarello ha lavorato con giganti del cinema italiano come Sorrentino e Salvatores, ma con L’infinito ha cercato una forma più astratta. “Col passare del tempo, ho imparato a esprimere una lirica meno narrativa, avvicinandomi alla musicalità delle canzoni”, racconta. Il film vanta anche una stupenda fotografia di Daria D’Antonio, che utilizza una scala di grigi invece del classico bianco e nero.
Un Cast Tecnico Straordinario
Il lavoro dietro L’infinito è notevole. La scenografia di Erika Aversa cattura l’essenza di Roma, mentre la colonna sonora, firmata dal famoso pianista Danilo Rea, aggiunge profondità emotiva. “Con Danilo condividiamo un amore per la melodia stessa”, dice Contarello, dimostrando quanto la musica influisca sulla sua visione cinematografica.
Riflessioni sul Pubblico e l’Arte
Contarello è chiaro: “Non ho mai pensato al pubblico in modo convenzionale. Se a me piace qualcosa, c’è sicuramente qualcun altro che potrà apprezzarlo.” Questo approccio, libero da pressioni commerciali, si riflette nel suo film, considerato quasi una gemma artistica.
Conclusione: Un’Opera da Non Perdere
Con un forte legame tra arte e poesia, L’infinito promette di essere un’esperienza intensa e originale. Le influenze che Contarello ha assimilato nel corso della sua carriera si mescolano in questo progetto, rendendolo un’opera da non perdere per tutti gli amanti del buon cinema.
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